BARI – “L’Ager provvederà a preparare i contratti d’Aro per tutti i 9 Comuni del Consorzio, verificando la reale capacità di onorarli da parte di Sia Srl. Frattanto occorre riprendere il servizio di raccolta rifiuti”. Il sindaco di Trinitapoli Franceco di Feo sintetizza così l’incontro appena terminato a Bari alla presenza del commissario regionale sui rifiuti, Gianfranco Grandaliano, alla presenza dei sindaci dei Comuni soci del Fg 4. grande assente, il presidente dimissionario, Franco Metta.
CONTRATTI D’ARO DA VERIFICARE E COMUNQUE INSUFFICIENTI| A Bari emergono versioni diverse da quelle riportate strumentalmente dallo stesso Metta: “Intanto – spiega di Feo – ascoltando Grandaliano è emerso come il contratto sottoscritto da Cerignola sia da verificare, avendolo siglato il sindaco di concerto col presidente del Consorzio, insomma, la stessa persona. E poi è da accertare che la stessa Sia sarà in grado di onorare i contratti che Grandaliano preparerà da subito, specificando numero di e tipologia di mezzi, interventi e ogni dettaglio”. Né la sottoscrizione dei contratti d’Aro per un totale di 14 milioni di euro è la panecea a tutti i mali. E che Sia potrebbe comunque non essere in grado di rispettare i contratti lo ammette Nicola Iungo, successore di Michele Centola alla guida del cda della Srl di Forcone Cafiero.
IMPIANTISTICA, LE COSE NON VANNO MEGLIO | Sull’impiantistica, è emerso quanto non siano rispettati gli standard richiesti. Ogni biocella che avrebbe dovuto contenere 320 tonellate al giorno, di fatto ne potrà gestire appena 70 tonnellate giornaliere. Sarà quindi difficile che Aseco Spa potrà rientrare nell’investimento, che per essere completato necessita anche di ulteriori 3 milioni di euro. Altro pericolo, “la messa in sicurezza (post mortem) del V lotto di discarica – spiega di Feo – , che rilascia percolato, così in stato d’abbandono così com’è: un intervento di circa 300mila euro. Né è partita la costruzione del VI lotto, malgrado lo preveda dal 2014 l’Aia 66”.
I REALI PROBLEMI DI SIA SRL | Insomma, da Bari viene restituita una situazione chiara: non sono i 3 Comuni dell’Aro Bt 3 a minacciare la stabilità finanziaria di Sia, ma è l’intera gestione complessiva indicata sin qui dal presidente dimissionario del Consorzio, Metta. I subcommissari reiterano l’esigenza di rivedere l’intero assetto di Sia Srl, così come prescritto nella ignorata relazione della Kpmg. Ammesso che siano sottoscritti i contratti di Aro, che si incassino i 14 milioni di euro, resterebbero comunque fuori 80 postazioni lavorative. “Occorre aprire interlocuzione con i sindacati, dicendo loro la verità carte alla mano – suggerisce il sindaco di Trinitapoli – . Subito serve riprendere il servizio, anche per non incappare nel reato penale di interruzione. Senza dimenticare la necessità igienico-sanitaria. Anche perchè Sia ha ammesso di non essere intervenuta in alcun modo per gestire lo stato d’agitazione dei lavoratori”.
IL TEMPO DELLE SOLUZIONI | Non è più tepo di scaricare colpe, ma di soluzioni concrete. “I 3 Comuni del Bt 3 – conclude di Feo di ritorno da Bari – sono comunque disponibili a siglare un nuovo contratto d’Aro, con la guida dell’Ager, anche rivolgendosi ad altri gestori della raccolta, oltre Sia, assorbendone la forza occupazionale. L’autodeterminazione dell’Aro Bt 3 non si discute, come anche la dignità di cittadini e lavoratori: prima di tutto occorre ripristinare la normalità e l’igiene nelle città”.