La Sia prova ad uscire dall’impasse, guardandosi alle spalle. Sono le risultanze dell’ultima assemblea tenutasi lo scorso 16 aprile, assemblea durante la quale è stato votato all’unanimità il reincarico al sincaco di Cerignola, Franco Metta, come presidente del Consorzio d’Igiene FG/4 che detta le linee politiche dell’azienda dei rifiuti. Negli scorsi giorni, dopo le sue dimissioni, era stato sondato un possibile incarico al sindaco di Trinitapoli, Francesco Di Feo o, in alternativa, al sindaco di Orta Nova, Dino Tarantino. Entrambi, però, hanno rifiutato, avallando la linea del reincarico all’avvocato di Cerignola.



Persiste, dunque, la medesima condizione che ha tenuto in stallo la Sia negli scorsi mesi. Il nuovo mandato di Metta, infatti, sarà vincolato alla sottoscrizione dei nuovi contratti di Aro da parte dei 9 Comuni in cui l’azienda gestisce il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti. Un’altra condizione, questa volta in favore dei sindaci della Bat, è quella che porterà ad un’inevitabile rimpasto del Consiglio di Amministrazione. Domani, 20 aprile, l’Assemblea dei Sindaci si riunirà per definire i particolari del nuovo assetto aziendale e consorziale, ma pare che Francesco Vasciaveo sia pronto a ricoprire il ruolo di amministratore unico così come già avvenuto fino al 2015.

“Accolta la nostra richiesta di un nuovo cda – osserva il sindaco di Trinitapoli – in luogo di quello attuale rappresentativo della geopolitica, che avrebbe dovuto applicare i dettami della Kpmg nel 2015. Oggi, con soluzioni interne occorre tornare al 2015, col ritorno di Francesco Vasciaveo in veste di amministratore unico”. L’ultima cosa che Metta avrebbe voluto, l’unica da fare, adesso che la situazione dalle dimissioni del 21 marzo era bloccata e piegata su se stessa. A fianco all’architetto alla guida di Sia fino al 2015, 2 esperti proveranno a trovare il bandolo della matassa della chiusura del 2017. “Un esercizio finanziario – spiega di Feo – per il quale mancano all’appello almeno 6 milioni di euro che neppure la sottoscrizione dei contratti d’Aro garantirebbero, perchè legati all’esercizio di una impienatistica che per scelte politiche errate è ancora ferma ed improduttiva”.

Se si riuscirà a chiudere il bilancio 2017, si potrà pensare al 2018, ai nuovi contratti, con priorità assoluta alla messa in sicurezza del V lotto, il cui percolato ha raggiunto livelli da “gravissimo danno ambientale”, come sottolineato dai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Poi ci sarebbe da chiarire l’ingresso di Aseco in Sia, per cui tanti cominciano a nutrire seri dubbi di legittimità, espressi anche attraverso degli esposti all’ANAC.



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