Dopo Barletta, Elena Gentile arriva ad Ordona per parlare della rivalutazione del patrimonio archeologico, come opportunità di crescita per l’intero territorio. Nell’anno europeo del patrimonio culturale, il percorso di approfondimento organizzato dal gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento Europeo giunge nel centro dei Reali Siti dove è presente un parco archeologico che stenta a decollare e un museo civico ancora con le teche spoglie.

L’europarlamentare è intervenuta proprio all’interno della struttura di Via Soldato Pasculli che attualmente ospita il centro studi per il recupero dei reperti che ancora oggi fioriscono nelle zone circostanti. “Questo territorio non riesce a far esplodere le sue grandi potenzialità a causa della mancata collaborazione tra gli attori del territorio – ha sottolineato la Gentile – ma adesso è l’Europa che richiede una visione condivisa che potrebbe portare benefici anche ai piccoli territori. Mi piacerebbe che questa terra possa rifiorire tramite dei nuovi scavi, attraverso i quali Ordona si proietterebbe sul panorama internazionale”.

Nella visione di insieme prospettata dai relatori, la cultura diventa una vera e propria azienda che crea impiego e ulteriori ricadute positive. Ha condiviso questa lettura anche Giusy Caroppo, storica dell’arte e curatrice di progetti di valorizzazione integrata. “Già dal dibattito di Barletta abbiamo posto l’attenzione su quelle che sono le professionalità che dovrebbero essere presenti all’interno di un museo e al contempo – ha sottolineato  – quelle che sono carenti sul nostro territorio”. Dopo i saluti istituzionali del consigliere con delega ai beni culturali, Gianfranco Papagno, ha preso la parola Valeria Bottalico (ricercatrice e formatrice nell’ambito dell’accessibilità museale) la quale ha mostrato le opportunità di abbattimento delle barriere architettoniche e facilitazione dell’accesso per i disabili all’interno delle strutture museali. Sono stati tutti consigli utilissimi per una struttura che attualmente ha ancora poco da offrire ma nonostante ciò già intercetta un pubblico ampio di curiosi provenienti da tutte le parti d’Europa.

Pregni di significato sono stati anche gli interventi di Liliana Serrone, storica dell’arte e curatrice di origine tranese, di Fabio Viola, gamification guru. La necessità di ripensare l’itinerario storico-archeologico in maniera sistemica, unendo tutti i punti di interesse sul territorio, è stata rimarcata durante il dibattito che ha visto anche la partecipazione di diversi attori politici e istituzionali della zona, da Cerignola ai Monti Dauni.

 

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