In tanti si saranno chiesti chi sono quegli uomini sprezzanti del pericolo che si vedono spesso varcare i cieli dei Cinque Reali Siti a bordo di parapendii e deltaplani. Ce lo siamo chiesti anche noi e siamo andati a scoprire la loro identità e da dove ha preso le mosse la loro passione.
E’ la voglia di sentirsi liberi e al contempo di osservare dall’alto il territorio rurale del Tavoliere che muove i due paramotoristi volanti, Enzo Tarantino e Matteo Tarantino, amici e cugini di Carapelle. Dagli anni ’90 guardano la nostra terra dall’alto e la loro passione ha contagiato tante altre persone del posto che oggi si aggregano alle “uscite” – così le chiamano loro, con estrema leggerezza.
Dopo aver ottenuto un brevetto di volo dall’Aeroclub di Roma e aver svolto dei corsi di addestramento a Castellana Grotte (BA) i due ragazzi volanti hanno iniziato a fare sul serio, impiegando al meglio i loro parapendii e deltaplani (per i non pratici per settore, la differenza sta nella forma dell’ala e nella velocità che raggiungono). I costi di questi macchinari si aggirano per entrambi dai 3000 ai 4000 mila euro, escluse tutte le attrezzature di sicurezza, l’abbigliamento opportuno e le tecnologie per solcare i cieli (GPS e anemometro) e per documentare l’esperienza (Go Pro installate sui caschi).
“Questo hobby nasce da una grande passione per tutto ciò che riguarda il volo, dagli aerei, agli elicotteri, fino ad arrivare ai droni” – spiega a Il Megafono Enzo Tarantino. “Tutte le volte è un’emozione unica staccare i piedi da terra e dopo poco ritrovarsi in cielo per poter vedere le bellezze della natura da un’angolazione diversa e insolita”.
Oltre all’esperienza, come si capisce dalle parole di Enzo, sono anche gli itinerari a contare e a fare la differenza. Restano pressoché nei loro territori di appartenenza (Cinque Reali Siti e Cerignola) perché è importante sapere bene da dove partire, dove atterrare, quale percorso fare e il clima della zona, in relazione soprattutto all’esposizione dei venti, per viaggiare sempre in sicurezza. Ma il gruppo di paramotoristi spesso si sposta anche sul Gargano per ammirare la bellezze del promontorio con il mare dell’Adriatico. E’ questo – secondo quanto dichiarano – lo spettacolo più bello che hanno visto finora dall’alto, ma tra le curiosità spicca un altro punto strategico, ma forse meno noto, del nostro territorio.
“Spesso attraversiamo il sito archeologico di Herdonia” – conferma Tarantino. “Dall’alto si vede meglio la pianta dell’antica città romana. E’ uno spettacolo. Siamo stati anche in Francia, ad un raduno di paramotoristi, dove c’erano centinaia di altre persone come noi e confidiamo nella possibilità di poter organizzare un evento di questa portata anche sul nostro territorio, perché tanti ci guardano con curiosità dal basso senza sapere chi siamo e cosa facciamo”.
Librare in cielo per 3 ore e mezza circa, con 12 litri di carburante ad un’altezza variabile con un motore a due tempi alle spalle può essere, dunque, una buona “anteprima” del paradiso. Lo è sicuramente per questi ragazzi che ammirano le loro città dall’alto e, al contrario di coloro che rimangano in terra, hanno imparato ad apprezzarle, semplicemente ribaltando il piano della prospettiva.
Ma è il mio papà