Quando si pensa ad un santo e quando, in particolare, tale santo è anche un Vescovo, ciò che potrebbe venire in mente è una figura ingessata, molto ligia al dovere, preoccupata di dare una immagine positiva della Diocesi e del proprio Clero. Oscar Romero non era nulla di tutto questo: in mezzo ad una dittatura forte e repressiva come quella presente negli anni ottanta a San Salvador, Romero dalla radio della diocesi non smetteva di raccontare la verità, di piangere i morti, di chiedere giustizia al governo per i desaparecidos, di chiedere per i contadini e per i più poveri condizioni lavorative dignitose. Gli estratti pubblicati ne “La giustizia non sta mai zitta” ci danno una visuale ampia di come riuscisse a coniugare la fede con la giustizia sociale, mostrando un cristianesimo solidale. Per le sue parole Romero è stato assassinato il 24 marzo 1980.



Se fosse cibo:
Tamales, piatto tipico della cucina salvadoregna fatto di carne di manzo o pollo avvolta in pasta di mais e bollita in una foglia di mais.



Racchiuso in una frase:
Mi diceva un poverello una frase che certo non dimenticherete, così come non la dimentico io: “Il fatto è che la legge, monsignore, è come un serpente: morde soltanto noi che giriamo scalzi” (p. 127)

Edizione Utilizzata:
Oscar ROMERO, La giustizia non sta mai zitta, Piemme, Milano 2015

Dove trovare il libro:
E’ ordinabile in tutte le librerie, nelle maggiori librerie online italiane (mondadoristore.it, lafeltrinelli.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO