Ci sono romanzi che hanno segnato l’immaginario di generazioni di lettori. Ci sono storie che, per tematiche e stile, hanno tracciato la strada per la letteratura successiva. “Delitto e castigo” di Fëdor Dostoevskij è tutto questo e anche di più. La trama: Raskòlnikov è uno studente universitario molto intelligente che, convinto di essere superiore al bene e al male, commette l’omicidio di un’usuraia. La scienza però fa i conti con la coscienza, che travolgerà Raskòlnikov in un turbinio di emozioni, vicende, incroci che ribalteranno la sua visione del mondo. In questo romanzo vi è tutto: il giallo, lo psicologico, la storia d’amore, la storia pietista e una grande città come San Pietroburgo sullo sfondo. Vi è tracciata la strada di quello che sarà dopo, da Kafka a Camilleri, passando per Fitzgerald (giusto per citarne tre). Un libro da non perdere: il lettore non si scoraggi per le tante pagine, ma affronti con cuore una di quelle letture che fanno crescere!

Se fosse cibo:
Bliny: tradizionale frittella russa, simile a crepes.

Racchiuso in una frase:
Dove ho letto che un condannato a morte, un’ora prima di morire, dice o pensa che se gli toccasse vivere su un’alta cima, su una roccia, o su di uno spiazzo tanto stretto da poterci posare solamente i suoi due piedi – e intorno a lui ci fossero degli abissi, l’oscurità eterna, un’eterna solitudine e un’eterna tempesta – e dovesse rimaner così, in un arscin di spazio, per tutta la vita, per mille anni, in eterno – preferirebbe vivere in quel modo che morire subito? Pur di vivere, vivere, vivere! Vivere come che sia, ma vivere!… che verità! Ce verità!, Signore! È vile l’uomo!… Ed è vile chi per questo lo chiama vile (p. 132)

Edizione utilizzata:
Fëdor DOSTOEVSKIJ, Delitto e castigo, Newton & Compton, Roma 2004.

Dove trovare il libro:

E’ facilmente reperibile in formato cartaceo, come in quello elettronico, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.ithoepli.itmondadoristore.it)


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