Era attesa per il 27 dicembre l’ultima sentenza del Consiglio di Stato che avrebbe dovuto mettere la parola “fine” alla lunga vertenza giudiziaria tra i proprietari del sito di Herdonia e il Ministero dei Beni Culturali. Invece la Sesta Sezione dell’appello della giustizia amministrativa ha disposto un’ulteriore rinvio per permettere il ricalcolo dei premi di rinvenimento da riconoscere alla famiglia Cacciaguerra, proprietaria del terreno dove sorge l’inespresso sito archeologico di età romana.



Ci vorrà ancora tempo, dunque, per conoscere il futuro di Herdonia. Questo ulteriore rinvio è stato causato dalla rinuncia del commissario ad acta incaricato al ricalcolo dei premi, convitosi  “di non poter recare ulteriori contributi al procedimento”. Per questo motivo è stato incaricato un nuovo commissario – nella persona dell’attuale Soprintendente in carica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia, Arch. Maria Giulia Picchione – che ha chiesto una proroga di 90 giorni per il deposito della relazione per il ricalcolo di rivalutazione ed interessi sul premio di rinvenimento relativo al compendio immobiliare in questione.




Accogliendo gli incombenti sopra precisati il collegio ha ritenuto sufficiente la concessione di una proroga di 60 giorni per il deposito della relazione, fissando una nuova camera di consiglio al 14 marzo 2019. La prossima primavera, dunque, è la nuova dead line che potrebbe segnare il definitivo sblocco della vicenda.

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