Seppur piuttosto in sordina, anche nei Cinque Reali Siti si è votato per le primarie del Partito Democratico. Se a Foggia ha prevalso la linea del neo segretario eletto, Nicola Zingaretti, e a Cerignola quella di Maurizio Martina, i due Comuni del comprensorio dove c’erano i seggi aperti si sono mostrati nel limbo dei due fuochi rappresentati dalle due città più grandi.
A Stornarella, nella sezione di Piazza Umberto I, hanno votato 76 persone di cui 52 hanno espresso la preferenza verso il Governatore del Lazio, 13 per Giachetti, 11 per Martina e 2 schede bianche. Totalmente diversi sono stati i risultati registrati a Carapelle, dove la segretaria Antonella Vernice ha riportato i seguenti dati: sui 99 votanti, l’ex ministro dell’agricoltura ha ottenuto 45 voti sostenuto dalla componente ‘gentiliana’ locale; Zingaretti ha ottenuto 33, mentre Giachetti 20, con una scheda bianca.
Ma a far discutere sono stati i circoli che non hanno allestito alcun seggio per permettere ai tesserati di votare. Dando per assodata l’assenza di Ordona, ha fatto rumore la totale mancanza di urne disponibili a Stornara e ad Orta Nova, dove storicamente il PD ha sempre avuto una buona militanza locale. In particolare, nel Comune capofila dei Reali Siti sono stati tanti i cittadini che hanno espresso malcontento per non aver avuto l’opportunità di votare in loco.
Sul tema abbiamo interpellato Iaia Calvio, ex sindaco ed attuale rappresentante del Partito Democratico nel consiglio comunale di Orta Nova (seppur non avendo rinnovato la tessera). “Se per organizzare le elezioni amministrative la sezione locale viene bypassata” – spiega la Calvio a Il Megafono – “vuol dire che la sezione non esiste. E se non esiste non c’è da meravigliarsi che le primarie non si facciano. Stiamo ancora aspettando di capire come vorranno muoversi per le comunali ormai prossime, ma sembra chiaro che la base locale non sarà minimamente presa in considerazione dal partito provinciale, così come è avvenuto nell’ultimo periodo”. E poi sui tesserati che non hanno potuto votare in loco e che hanno espresso lamentele, sottolinea: “Tutti si accorgono di queste occasioni soltanto quando non si riesce ad organizzare qualcosa. Poi quando c’è da rimboccarsi le maniche per allestire i seggi tutti si tirano indietro…”.