Notte di turbolenze a Foggia, dopo la sconfitta dei rossoneri contro il Lecce. Oltre al futuro societario preoccupa in città anche l’ordine pubblico, con tre gravi episodi intimidatori avvenuti nell’ultima notte ai danni della dirigenza e dei calciatori.
In particolare tre uomini incappucciati hanno lanciato un ordigno all’interno della sede della Tamma, approfittando dei cancelli aperti. Gli obiettivi da colpire erano le autovetture dei fratelli Sannella, proprietari della squadra del Foggia e del pastificio, individuati come responsabili della difficile situazione di classifica e dell’andazzo negativo della squadra.
Sempre nella stessa notte ignoti hanno dato fuoco alla macchina di Pietro Iemmello, attaccante del Foggia, ma di proprietà del Benevento. L’atto incendiario ha interessato la parte anteriore del Suv che era parcheggiato su Via Bari. Intimidazione anche ai danni di Busellato, centrocampista del Foggia che nell’ultima partita con il Lecce è stato espulso per aver detto qualche parola di troppo all’arbitro. Un ordigno è stato lanciato contro la sua abitazione a mo’ di intimidazione.
Su questa notte così movimentata e sui deprecabili episodi avvenuti è intervenuto anche il sindaco di Foggia, Franco Landella, che si è espresso come segue: “La violenza non ha nulla in comune con lo sport” – scrive il sindaco su Facebook. “Gli episodi registrati questa notte che hanno preso di mira l’azienda dei fratelli Sannella e l’automobile del calciatore Pietro Iemmello non possono in alcun modo trovare giustificazione. Tutti i tifosi rossoneri sperano che la squadra possa conservare la Serie B, riconquistata con fatica dopo 19 anni, ma non è ammissibile assistere ad atti criminali che non possono che fare male alla società del Foggia Calcio e all’intera città, già troppe volte finita alla ribalta nazionale per fatti di cronaca. La parte sana della città, in questo momento di difficoltà, ha il dovere di stringersi attorno ai fratelli Sannella ed alla squadra per raggiungere quel traguardo sportivo che tutti noi auspichiamo”.