Londra, fine anni Trenta: una giovane attrice viene trovata morta in uno studio cinematografico. Inizia così il romanzo di Cameron McCabe, nome d’arte di Ernest Borneman: originario di Berlino, Borneman fugge dalla Germania a Londra a causa delle sue posizioni politiche anti-naziste. Non potendo lavorare in quanto rifugiato, decide di mettere alla prova il suo inglese scrivendo un giallo. Ne esce un intrigo davvero unico, una matrioska di racconti che ripercorrono in continuazione lo stesso episodio, confondendo sempre le acque e lasciando sempre il lettore sempre col dubbio. Anche se a tratti può risultare un po’ ostico, il testo di McCabe/Borneman può essere considerato uno degli ultimi dell’epoca d’oro, di una tradizione che ha dato le basi a uno dei generi letterari più di successo del ‘900. Le tecniche narrative sono talmente variegate da esprimere come in uno specchio la multiformità stessa dell’autore. Un libro per appassionati, un libro che ci mostra che nulla è come sembra…
Se fosse cibo:
Fish and chips: piatto che unisce l’origine tedesca dell’autore e la tradizione inglese.
Racchiuso in una frase:
Andata. Via. La fine. Dopo di noi il diluvio. Giù con lei, prendi la terra nelle mani, sbriciolala, macinala, riducila nella polvere da cui è venuta, fatta di polvere e in polvere ritornata, torna là da dove sei venuta, vai e non farti vedere, non farti vedere mai più da quelli che ti conoscevano prima che fossi nata, voltati indietro, nasconditi, nascondi la faccia, nascondi gli occhi, chiudi le orecchie, non guardare, non ascoltare, va’. (p. 160)
Edizione utilizzata:
Cameron McCABE, La ragazza tagliata nel montaggio, Polillo, Milano 2011.
Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile nelle maggiori librerie online italiane (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it).