Nella giornata di oggi, in località “Tre Titoli”, agro di Cerignola, ha iniziato a muovere i primi passi il Centro Pastorale “Santa Giuseppina Bakhita”, che ha lo scopo di sostenere l’integrazione di persone che pur vivono tra noi ma che spesso, troppo spesso, continuiamo a considerare “altro”.



“Sono – scrive il vescovo Luigi Renna – i ‘negri’, come li chiama qualcuno senza andare al di là del colore della pelle, senza mai fissare negli occhi questi figli di Dio, quando magari da loro si comprano delle scarpe con pochi euro, si sfrutta il loro corpo, li si rende schiavi nel lavoro nero… Sono come tanti nostri padri e nonni che, con le valigie di cartone, andarono a lavorare in Germania, a Torino e a Milano, rinunciando al calore familiare dei loro affetti”. 

Quell’inizio è avvenuto nel silenzio, in un contesto di preghiera e di riflessione, rimandando ad un momento più opportuno l’inaugurazione ufficiale, quando ad essere inaugurata sarebbe stata non una struttura ancora vuota e inanimata, bensì una realtà viva e vivace, che già accoglie e serve anche grazie all’opera generosa, coraggiosa e appassionata dei tanti volontari

All’inaugurazione erano presenti, oltre al vescovo Luigi Renna, il Prefetto Massimo Mariani, Franco Metta, Sindaco di Cerignola; Giovanni Magnifico della Chiesa Valdese;  Giovanni Lainodirettore della Caritas Diocesana; Claudio Barbonidirettore diocesano Migrantes, Antonio Palieri, direttore di Casa “Bakhita”, e  Sua Ecc. Mons. Nunzio Galantino, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. 

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO