Documenti, case e contratti al posto di sgomberi e campi. Protesta, questa mattina a Foggia, di un centinaio di migranti che vivono nella baraccopoli abusiva di Borgo Mezzanone e chiedono più diritti e stop allo sfruttamento. Ritrovatisi dinanzi il pronao della Villa Comunale il corteo, organizzato dal collettivo ‘Campagne in lotta’, si è poi spostato per le vie del centro cittadino.



“Scioperiamo perché sul nostro sfruttamento si basa l’agricoltura di questo territorio e l’unico strumento che abbiamo per farci ascoltare è fermare il nostro lavoro e protestare – dicono i manifestanti -. Ci sfruttano, ma al tempo stesso sulla nostra pelle i politici costruiscono campagne elettorali per dividerci, mettendo italiani e immigrati gli uni contro gli altri. Noi sappiamo bene che questa è solo strategia per sfruttare tutti quanti, sempre di più”.



Sono diverse centinaia i migranti che vivono a Borgo Mezzanone, mentre altri sono situati nelle roulotte sistemate a pochi chilometri dall’ex Gran Ghetto che si trovava nelle campagne tra San Severo e Rignano Garganico. Otre 800 sono quelli ospitati in diversi centri sparsi per la Capitanata, per lo più donne e bambini, tra cui i ghetti di Borgo Tressanti e Borgo Libertà nelle campagne di Cerignola, Cicerone a Orta Nova.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO