Mentre l’intera Capitanata è ancora sotto choc per quanto accaduto a Francesco Ginese, il 26enne morto dissanguato dopo essersi reciso l’aorta femorale mentre scavalcava la cancellata della Sapienza, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti per capire se ci sono responsabilità sul tragico epilogo della vicenda. Il titolare dell’indagine è il magistrato Stefano Rocco Fava, lo stesso che per raccogliere ulteriori elementi, dopo aver ricevuto una prima informativa della polizia, ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane, originario di Foggia.


Nel frattempo non si arresta la lunga scia di polemiche e strumentalizzazioni politiche. Sotto accusa sono finiti i vertici dell’Università romana, rea di aver comunque permesso lo svolgimento di un “evento non autorizzato” all’interno del perimetro dell’ateneo. “Sapienza Porto Aperto – l’evento a cui avrebbe voluto accedere Ginese – non è stato un rave ma un’iniziativa artistico-culturale articolata in dibattiti sull’attualità, sport, musica, danze, live painting; ideata e realizzata per vivere e attraversare la città universitaria in modo diverso dal solito”.

Così si sono espressi per vie ufficiali dal rettorato dell’Università la Sapienza di Roma in risposta al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che a poche ore dal decesso di Ginese aveva dichiarato quanto segue: “Perché il Rettore della Sapienza tollera l’illegalità e non fa nulla?” – scrive Matteo Salvini – “La responsabilità di questa morte – aggiunge – è anche di chi permette queste illegalità da troppo tempo, tra occupazioni di aule e feste non autorizzate con uso e abuso di alcolici e altre sostanze”.



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