Soltanto lo scorso ottobre, dalle colonne de ilmegafono.eu, avevamo raccontato la tragica morte di Ciro Cassese, un indigente di Orta Nova rinvenuto nella periferia in condizioni igienico-sanitarie disumane. La scorsa notte, un altro indigente di Orta Nova ha perso la vita presso gli OO.RR. di Foggia, nel silenzio totale di tutti.
Si tratta di Matteo De Ruvo, un uomo di 43 anni, senza fissa dimora che da tempo combatteva con la sua dipendenza dall’alcol, con problemi economici e con altre gravi mancanze che lo avevano costretto a vagabondare per anni per le vie del Comune dei Reali Siti, dormendo in sistemazioni di fortuna.
Alcune settimane fa è stato ricoverato presso l’ospedale Tatarella di Cerignola dove i medici avevano subito evidenziato una cirrosi epatica con complicanze a livello neurologico. Dopo il trasferimento presso la neurochirurgia dei Riuniti di Foggia, De Ruvo è andato in coma e poi ha smesso di lottare nella notte tra il 24 e il 25 luglio. Nel frattempo alcuni cittadini si erano mobilitati per garantire quanto meno un ricovero provvisorio, in caso di dimissioni ed auspicato miglioramento delle condizioni di salute.
Dopo il decesso e al termine di intercorsi dialoghi con la famiglia, la maggioranza guidata da Mimmo Lasorsa ha deliberato di contribuire nelle more di legge alle spese per le esequie.
“Sebbene Matteo De Ruvo non fosse residente ad Orta Nova da circa due anni- spiega a Il Megafono l’assessore ai servizi sociali, Dora Pelullo – in questi 20 giorni da quando siamo stati incaricati abbiamo seguito la vicenda, non potendo fare molto più di quello che abbiamo fatto, visto il repentino aggravarsi delle sue condizioni di salute. Poiché viveva comunque nella nostra città e nell’ottica di dare dignità a questa persona almeno in punto di morte l’ente comunale si è reso disponibile a contribuire alle spese per le esequie, ottenendo collaborazione anche dalle imprese di pompe funebri”.
Quello che resta, però, è un problema sociale che assume i tratti dell’emergenza: da un lato l’indifferenza di tutte le istituzioni e dei cittadini benestanti chiamati ad agire in tempi non sospetti per fare fronte alla disgregazione sociale del paese, da un altro lato un’emergenza abitativa che non trova soluzioni, con 16 alloggi di edilizia residenziale pubblica che rimangono in stallo e la totale assenza di strutture pubbliche che possano assistere 24H/24 i bisognosi.