Agenti della Squadra Mobile di Ancona hanno posto i sigilli a nove centri massaggi dislocati in altrettante città della costa adriatica, tra cui Ancona e San Benedetto del Tronto nelle Marche, dove venivano sfruttate sessualmente circa una cinquantina di ragazze tutte italiane tra i 20 e i 30 anni. I locali sono stati sequestrati e sono scattate le manette per un uomo della provincia di Foggia, mentre sua moglie è stata posta agli arresti domiciliari.


Insieme a loro altre tre donne italiane sono state sottoposte ad obbligo di dimora, mentre l’abitazione di una sesta indagata a piede libero è stata perquisita. Tutti sono stati fermati lunedì mattina al termine dell’operazione, denominata “Vishudda” condotta in collaborazione con le questure competenti delle città in cui i centri erano dislocati ossia Faenza, Curtatone, San Giovanni in Marigliano, Foggia, Pescara, Barletta e Bologna. Internet veniva utilizzato per reclutare le giovani massaggiatrici adescate tramite annunci di offerte di lavoro .

Le indagini partite da Ancona alla fine del 2017 hanno fatto emergere l’intera organizzazione in grado di incassare mensilmente circa 35.000 euro grazie alle prestazioni offerte nei centri massaggi.I clienti venivano accalappiati tramite annunci online, dove però non si parlava mai di sesso, ma solo di massaggi. Sono state le spycam della polizia a riprendere gli incontri e a svelare cosa accadesse realmente all’interno dei centri. I reati contestati vanno dallo sfruttamento all’induzione alla prostituzione in concorso.

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