Ancora una volta la capillare presenza sul territorio e la sua perfetta conoscenza da parte dei Carabinieri sono risultate determinanti per l’arresto di un pericoloso ricercato, già sfuggito nel gennaio scorso all’esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Per quanto circospetti, infatti, alcuni movimenti in un casolare abbandonato nelle campagne della periferia sud della città alcuni giorni addietro non erano passati del tutto inosservati, ed il sospetto che qualcuno potesse avervi trovato momentaneo rifugio per un qualche motivo si era fatto concreto. E i Carabinieri lo erano venuti a sapere.
Il Comando della Compagnia cittadina, quindi, acquisita la notizia, aveva disposto un discreto servizio di osservazione, da effettuare a grande distanza con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, sia per verificare e valutare la situazione che per decidere il tipo di intervento più idoneo.
Il team incaricato di questa prima delicata fase, formato sia dai Cacciatori che da personale della Sezione Operativa del NORM, aveva poi quasi immediatamente trovato la conferma di una presenza tanto anomala quanto sfuggente. La particolare prudenza di un uomo, molto attento a non mostrarsi all’esterno, aveva quindi ulteriormente insospettito i militari, spingendoli a prolungare l’osservazione fino a quando, grazie ai potenti strumenti di visione in dotazione, sia ottici che digitali di ultima generazione, erano riusciti a carpire un’utile immagine fotografica del viso del misterioso sconosciuto. A questo punto, mentre nel loro nascondiglio Cacciatori e investigatori proseguivano l’osservazione per accertare se lo sconosciuto venisse raggiunto da qualche altra persona, negli uffici si lavorava per dare un nome a quel volto. Dopo nemmeno due giorni l’esito di tanti sforzi.
L’uomo che si nascondeva così attentamente altri non era che un noto pregiudicato 51enne di nazionalità albanese, ricercato dallo scorso mese di gennaio, da quando cioè era riuscito a sottrarsi all’esecuzione di una Ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto far parte di una pericolosa organizzazione criminale italo-albanese implicata in un traffico transnazionale di sostanze stupefacenti e armi attiva tra diverse regioni del sud Italia e paesi del nord Europa.
L’Ordinanza di custodia cautelare era stata emessa dal Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia dello stesso capoluogo, che aveva diretto le indagini, nei confronti di 22 indagati in tutto, sia italiani che albanesi.
Identificato il sospetto, verificato che si trattava di un catturando e valutatane la potenziale pericolosità, il Comando della Compagnia di Foggia, anche grazie al corposo e diversificato dispositivo recentemente fatto giungere in rinforzo dal Comando Legione Puglia, ha potuto rapidissimamente organizzare un intervento che, pur nella sua complessità, ha perfettamente coniugato le esigenze di sicurezza di tutto il personale con quelle di rapidità ed efficacia.
Nella notte tra giovedi e venerdi della scorsa settimana, quindi, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, dei Cacciatori, le unità cinofile e l’Aliquota di Intervento Operativo del XI Reggimento Carabinieri di Bari sono stati schierati, ciascuno con propri compiti, in attesa che dal punto di oeeservazione venisse dato il segnale di via che, puntuale all’alba, è arrivato.
Il casolare è stato fulmineamente circondato, ed il fuggiasco, vistesi chiuse tutte le vie di fuga, non ha potuto tentare altro che di nascondersi sul tetto, venendo però visto dai militari che si trovavano ancora nel punto di osservazione.
Comunicato Stampa
Carabinieri Foggia