Sarà una festa patronale atipica quella che i fedeli di Orta Nova si accingono a celebrare per la metà di Giugno, con il pericolo COVID-19 non ancora del tutto superato. I festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova, patrono del Comune capofila dei 5 Reali Siti, saranno ridotte ai minimi termini in ottemperanza a quelle che sono le indicazioni giunte dalla Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano e di quelle che giungeranno dal Comune, per ciò che riguarda gli aspetti civili dell’evento.
Infatti, secondo quanto già ribadito da Monsignor Luigi Renna nell’ultima nota inoltrata ai fedeli e ai presbiteri, le feste patronali dei prossimi mesi, almeno fino a nuove disposizioni, non avranno alcuna manifestazione esterna: né processioni, né fiaccolate, né concerti, ma saranno celebrate con Sante Messe e incontri di preghiera che potranno essere più numerosi del solito, per permettere una maggiore partecipazione delle persone.
Statue e immagine sacre saranno esposte alla venerazione ad un’altezza tale che si eviti di toccarle, al fine di scongiurare il contagio. Il programma delle feste andrà comunque sottoposto all’approvazione del Vescovo, come sempre. Si potrà vivere un momento culturale attraverso immagini proiettate in chiesa o in un cortile circoscritto, non in piazze o strade che favoriscono assembramenti.
Inoltre, dalla Diocesi hanno espressamente vietato anche la raccolta di offerte casa per casa, anche in considerazione del fatto che non ci saranno eventi pubblici per i quali si richiedono collette popolari. Nessun concerto in piazza, quindi, e nessun cantante quest’anno ad animare Piazza Pietro Nenni. Gli unici aspetti che diffonderanno per la città la percezione della festa saranno delle luminarie (che verranno installate nei pressi della chiesa matrice e davanti al simulacro di Sant’Antonio) e lo sparo dei fuochi.
Mancheranno anche le giostre e le tipiche bancarelle che affollavano Piazza Pietro Nenni. Queste disposizioni rimarranno tali almeno fino a quando non interverrà una nuova normativa in merito. Infatti, già nelle ultime ore, l’assessore regionale al turismo, Loredana Capone, nell’ottica di salvaguardare un patrimonio di tradizioni così importante su scala regionale, ha affermato la volontà di redigere ad un piano organico per rilanciare le feste patronali che, per adesso, rimarranno in questo formato scarno e insolito.