Che la si chiami “sedia del diavolo”, o faro dei Monti dauni, oppure semplicemente torre di Montecorvino, il risultato non cambia: la suggestione che restituisce questo luogo è qualcosa di eccezionale. Situata nel subappennino dauno settentrionale della provincia di Foggia (tra i Comuni di Volturino, Motta Montecorvino e Pietra Montecorvino), la sedia del diavolo non è altro che un rudere di una torre normanna del XI secolo, il cui stato attuale, tra crepe secolari e un equilibrio statico precarico, ricorda proprio la sedia di un mostro gigante.


Attualmente questa testimonianza storica, con i suoi 24 metri di altezza della parete nord, domina ancora quella collina che, in epoca federiciana, era considerata un ottimo punto d’osservazione su tutta la vallata circostante. La torre di Montecorvino, insieme al nucleo abitato circostante, fu distrutta nel 1137 dalle truppe del re normanno Ruggero II. Fu ricostruita in seguito, prima del definitivo abbandono causato dal terremoto del 1452. Successivamente al suo abbandono la popolazione si spostò dove sorgono i centri abitati di Motta Montecorvino e Pietra Montecorvino.

Intorno ai ruderi della torre, grazie a recenti studi dell’Università di Foggia, è emersa un’area archeologica molto importante. Grazie agli scavi è stata riportata alla luce una parte della cinta muraria che circondava la cittadella di Montecorvino, oltre ad alcuni reperti che testimoniano l’esistenza di un antico abitato. I resti comprendono anche l’antica cattedrale che fu dimora di Sant’Alberto, intorno alla quale sono stati portati alla luce una seconda torretta, una piccola chiesa signorile, delle torri adiacenti all’ingresso della cattedrale, alcune sepolture e fosse granarie.

Oggi il sito risulta essere un luogo della devozione religiosa per il santo patrono. Infatti, ogni anno, da Pietra Montecorvino parte la processione dei sette chilometri che raggiunge proprio questa località. Secondo la credenza popolare, la prima processione in onore di Sant’Alberto aveva portato all’interruzione di una grave siccità che colpì l’agricoltura locale. Il popolo ritornando a Pietra ricevette la pioggia tanto agognata e da allora si tiene sempre questo pellegrinaggio al seguito del quale ci sono dei coloratissimi Palij.

Nonostante sia attualmente poco fruibile e difficile da raggiungere, la sedia del diavolo di Montecorvino è sicuramente una tappa da non perdere nell’itinerario alla scoperta della Daunia antica. Circondata da pale eoliche e da trattori che lavorano l’antica terra circostante, la torre si staglia imponente e ricorda a tutti una storia da tramandare, con i suoi misteri e le sue particolarità.

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