Tornano le attività in presenza dell’Isola che c’è, il progetto selezionato a Foggia dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Cinque sono i laboratori in programma questa settimana a Parcocittà, che ha riaperto le porte dopo la quarantena da Covid-19. Si parte giovedì 18 mattina con “Parcoleggendo all’aperto”, condotto da Milena Tancredi per il Polo Bibliomuseale Magna Capitana di Foggia. Il laboratorio, che inizierà alle ore 10, vedrà i bimbi cimentarsi con libri che li inviteranno a giocare all’aria aperta, oltre a riscoprire la bellezza di stare in spazi aperti dopo aver trascorso interi mesi a casa.

Giovedì 18 pomeriggio, invece, sarà la volta del laboratorio “Giochiamo con le parole”, condotte dalle esperte dell’associazione “Il Girasole”. A partire dalle ore 17, i bimbi lavoreranno su comprensione testo, rafforzamento fonemi e giochi di apprendimento. Sabato 20 giugno, invece, a partire dalle ore 10 sempre a Parcocittà, sarà in programma il laboratorio musicale a cura degli operatori dell’associazione Arte Fa Re. Infine, domenica 21 giugno, a partire dalle ore 10.30, da non perdere “Yoga Bimbi”, che rientra nell’attività del Ludoparco. Con Alessia Giorgi, i piccoli yoghini impareranno la asana yoga degli animali e il ‘saluto al sole’.

L’unico appuntamento on line sarà quello di “Io e te a contatto”, il laboratorio di Massaggio Neonatale condotto dalle esperte dell’associazione Il Girasole, in programma mercoledì 17 giugno alle ore 17 su piattaforma Zoom. Per accedere a tutti i laboratori è necessaria la prenotazione al 3713564344.

“La fase del rientro alla normalità non riguarda solo il lavoro, la mobilità adulta, la vita sociale, gli aperitivi in compagnia, ma riguarda la condizione di tantissimi bambini e bambine che per lunghi mesi non solo hanno perso la scuola ma hanno anche perso la strada, i parchi, lo sport in compagnia, gli amici e le prime fughe di autonomia in bici – spiega Rita Amatore, presidente dell’associazione L’Aquilone, capofila del progetto L’Isola che c’è -. Con il progetto, durante la quarantena, abbiamo accompagnato le famiglie ad aiutare i propri piccoli a gestire questo periodo “eccezionale”, una circostanza della nostra vita che eravamo abituati a considerare solo nei film. All’inizio, poteva essere visto come una vacanza, visto che non si andava a scuola, ma che con il tempo ha smesso di esserlo, ed i più piccoli hanno cominciato a scalpitare e a mostrare segni di insofferenza a questa chiusura in casa forzata. Con i laboratori de L’isola che c’è abbiamo supportato i genitori nel parlare del Coronavirus con i propri figli, a validare empaticamente le loro emozioni, a far rispettare i ritmi della giornata, a moderare l’uso dei dispositivi elettronici, a socializzare e sviluppare la creatività, a fare attività fisica. Ora riprendiamo le attività in presenza, convinti che come antidoto all’isolamento in casa i bambini e le bambine hanno bisogno di interventi educativi centrati sul gioco e la socializzazione. Letture, teatro, logopedia, manualità, creatività, sport e gioco, le prime attività dopo il lockdown per attivare l’elemento resiliente di ogni bambino e bambina e ri-costruire la fiducia, l’ottimismo e la libertà, intesa come capacità di autodeterminazione, nel rispetto della spontaneità e potenzialità dei bambini e delle bambine”.

Comunicato Stampa

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