La lingua dialettale è il cassetto dei ricordi di una comunità, è una mappa dell’evoluzione di una società, una testimonianza del passato che si proietta nel futuro. Come tutte le lingue ancora in uso, dunque, anche il dialetto necessita di un dizionario, per autopreservarsi ma soprattutto per essere consegnato nelle mani dei posteri. Da queste convinzioni è nato il mastodontico lavoro del compianto Potito Di Pietro, il quale nel 2013 pubblicò un minuzioso dizionario dialettale ortese, ancora oggi in circolazione nelle librerie di tanti appassionati di storia locale. Un compendio di circa 450 pagine che traduce migliaia di termini di uso comune, dalla lingua dialettale di Orta Nova all’italiano corrente.
Il materiale raccolto, messo sotto forma di dizionario, è il frutto di sette lunghi anni di lavoro e di ricerche, di consultazioni di tesi di laurea e studi su idiomi che circolavano già all’epoca borbonica. Tutto questo lungo percorso in parole è stato curato da Potito Di Pietro, uno dei massimi esponenti della cultura locale, venuto a mancare soltanto qualche anno fa. La prima fonte d’ispirazione è stata sicuramente la sua esperienza di vita e la sua memoria storica dell’ambiente dove è cresciuto e da cui ha assimilato modi di dire e consuetudini verbali. Potito Di Pietro (nato ad Orta Nova nel 1935) è stato docente nelle scuole primarie, fondatore di diversi giornali ed autore di raccolte di fiabe e poesie in dialetto. Socio dell’ANPOSDI (Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali) negli ultimi anni della sua vita si è dedicato alla diffusione della cultura locale e all’insegnamento del dialetto presso l’Università delle Tre Età (Unitre).
Scorrendo le pagine del suo accurato volume è possibile catapultarsi all’interno delle usanze contadine di un centro del foggiano che forse non ha saputo mai raccontarsi a dovere. Le pagine in ordine alfabetico sono un’occasione imperdibile per apprendere la corretta trascrizione della fonetica dialettale, da cui si evince un intenso lavoro di ricerca da parte dell’autore. Ogni parola non ha soltanto una traduzione a fianco, ma anche una storia da raccontare, una serie di condizioni che hanno fatto sì che quel concetto diventasse una determinata espressione in dialetto ortese.
Il dizionario è stato pubblicato grazie alla collaborazione dell’associazione culturale L’Ortese e dell’associazione studi storici Cinque Reali Siti e patrocinato dall’amministrazione comunale di Orta Nova. Iaia Calvio, all’epoca della pubblicazione sindaco della città di Orta Nova, commentò così nella prefazione: “Il nostro dialetto, le sue parole, le nostre tradizioni esprimono un legame profondo al luogo a cui apparteniamo e che ci appartiene, la patria a cui tornare come da un esilio. Avere cura della storia e delle nostre parole è un modo eccelso per sentirsi orgogliosamente una comunità”.