Ci sono professori che salgono in cattedra – a scuola così come ad un convegno – e vi dicono che cosa dovete obbligatoriamente amare. Non sono importanti i giudizi oggettivi sulla materia, neanche le vostre singole propensioni personali, l’unica cosa che importa è quel dogma acquisito secondo cui la cultura sia fatta di passaggi obbligati, di must have e di versi da conoscere per forza (anche a memoria). Ecco, il professor Trifone Gargano non è nulla di tutto questo. Semplicemente perché non possiamo decidere cosa amare per imposizione.
Considerato il secondo “dantista” italiano dopo Roberto Benigni, l’eclettico professore universitario autore di numerosi saggi sui classici italiani, è un nemico dichiarato del formalismo e dello strutturalismo. Secondo Gargano a scuola non si dovrebbe interrogare sulla Divina Commedia, perché l’opera di Dante la si deve amare in quanto “scritta nel nostro DNA”, non la si deve subire e soffrire. E partendo da questi concetti, all’interno dei suoi testi, ribalta innanzitutto le forme di apprendimento ordinario, poi gratta via la fuliggine dagli autori classici come Ariosto, Tasso e Dante appunto, per evidenziarne i tratti umani e – perché no – anche disumani.
Nella serata del 9 settembre 2020, proprio Trifone Gargano è stato ospite del book club “Legger…mente Noi” di Orta Nova, per una serata dedicata alla presentazione del suo ultimo libro, “Odio Petrarca (e anche Manzoni e tutti gli indifferenti). Costituzione, cittadinanza e legalità con la letteratura”. Dalle pagine frizzanti di questo testo saltano subito all’occhio due aspetti caratteristici: il primo riguarda il dissacrante quadro dei due autori classici, di cui il professore consiglia accoratamente di prenderne le distanze o quantomeno di maneggiarli con cautela; il secondo è lo straordinario abbinamento (anche tramite QR code) con la musica, il cinema e tutte le altre forme d’arte. Ad accompagnare la brillante esposizione del professore, nella serata ortese, infatti, vi era anche Buva (Valerio Buchicchio), cantautore cerignolano finalista alla targa Tenco, a testimonianza di un ricercato approccio multidisciplinare al racconto. Accanto alla presentazione anche le letture di Pasolini, Rodari e naturalmente della Divina Commedia.
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”. Con questa celebre frase di Gramsci, il professor Gargano ha lanciato la sua personalissima invettiva contro chi sceglie di non scegliere, contro quegli ignavi del Canto III dell’Inferno che non sono degni né del Paradiso e neanche dell’Inferno (tant’é che rimangono sulla soglia dell’ingresso). Il professor Gargano ha posto l’accento sulle tante occasioni in cui l’uomo contemporaneo segue “bandiere senza vessillo” e magari fa più carriera di chi invece decide chiaramente da che parte stare. Ognuno di noi, dunque, ha una missione di vita da inseguire e perseguire, senza voltarsi dall’altra parte. La missione del professore è la divulgazione “pop” che continuerà con gli appuntamenti di Stornarella (13 settembre al KM Sclero) e Cerignola (14 settembre 2020, in occasione del Dantedì).