E’ ufficialmente partito lo scorso mese di gennaio il progetto “Centro Diurno Il Dono”, promosso dall’associazione Fratelli della Stazione e finanziato attraverso l’Otto per Mille della Chiesa Valdese con il finanziamento del 2019. 

L’iniziativa rientra tra le attività che il sodalizio foggiano svolge per favorire percorsi di accoglienza e di inclusione di poveri e senza dimora, italiani e migranti. Nei locali del Centro Diurno “Il Dono” sito a Foggia in via Ernesto Petrone 14 (nei pressi della chiesa di Gesù e Maria) sono quindi iniziati i laboratori che puntano a coinvolgere le persone che vivono in fragilità sociali in piccoli percorsi di inclusione sociale e formativa, promuovendo momenti di socializzazione e di confronto. Si tratta dei Laboratori di Artigianato/Sartoria, Linguaggi digitali, Alfabetizzazione di lingua italiana e Scrittura creativa. Tutti i Laboratori, quindi, si svolgono nel corso della settimana presso la struttura messa a disposizione dalla Fondazione “Opera Pia L. Scillitani” che ha concesso in comodato gratuito il locale all’associazione Fratelli della Stazione.

Il “Dono”, infatti, è pensato come il luogo ideale in cui strutturare e dare continuità al servizio che l’associazione svolge da oltre vent’anni di sera, attraverso un intervento personalizzato di presa in carico. All’azione di orientamento ed accompagnamento ai servizi, di supporto psicologico e di assistenza sociale, il Centro diurno affianca un’azione di ricerca attiva di un lavoro o delle misure di auto-imprenditorialità, di eventuali forme di sostegno al reddito, di una casa o di un centro di accoglienza per la notte. Al contempo, la presenza costante di operatori e la strutturazione del servizio facilitano anche percorsi di riavvicinamento alla rete familiare e amicale degli utenti, una delle condizioni che la semplice attività di volontariato serale non riesce a favorire.

Le attività Laboratoriali sostenute grazie all’Otto per Mille della Chiesa Valdese, oltre ad animare gli spazi del Centro Diurno “Il Dono”, favoriscono l’acquisizione di nuove competenze e la scoperta di nuovi talenti, e tendono anche a creare relazioni sociali che spesso la vita di strada o la condizione di emarginazione non consente.

Comunicato Stampa



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