ORTA NOVA, 20-05-2021. Che cosa sta accadendo in casa ANFFAS? Lo scorso 12 maggio il Comune di Orta Nova ha trasmesso alla Regione Puglia un’istanza di cancellazione dell’associazione ANFFAS Onlus di Orta Nova dal registro regionale delle organizzazioni di volontariato e quindi, sulla scorta di questo passaggio burocratico, si vociferava in città la fine di un percorso associativo che per oltre 30 anni ha meritevolmente operato nell’ambito delle disabilità medio-gravi. Per saperne di più abbiamo intervistato Gianluca Troito, attuale presidente dell’associazione, il quale ha sgombrato il campo dalle voci di una definitiva chiusura dell’associazione, anzi ne ha rilanciato l’operato, in attesa che possa concretizzarsi un necessario e auspicato cambiamento.

AFFILIAZIONE ANFFAS AL CAPOLINEA. In sostanza, di questo stiamo parlando, di una fase che si chiude, verso l’inizio di qualcosa di nuovo. La storica associazione ortese (ex AS.SO.RI ed ex A.V.I.D.) ha terminato il proprio percorso di affiliazione ad ANFFAS, ente di cui fa parte da oltre 15 anni. La motivazione va ricercata nella difficoltà di reperire le risorse per gli oneri di affiliazione, anche a causa della diminuzione degli utenti presenti nella sede di Via Tratturo Incoronata. “Ma da settembre ripartiremo con un nuovo nome – afferma Gianluca Troito – sempre rimanendo nell’universo ANFFAS, ma come organizzazione satellite. Siamo grati a questa grande famiglia per averci incluso in questo percorso, ma di comune accordo abbiamo deciso di separarci, seppur soltanto sulla carta”. Ecco perché, come mera esecuzione burocratica, dopo la rimozione dell’affiliazione, il Comune di Orta Nova ha cancellato l’associazione dal registro.

IL NODO DELLA SEDE. Ma c’è un altro motivo del contendere, tra l’associazione e il Comune. L’Ente, avanzando delle richieste relative alla documentazione per svolgere le attività, ha chiesto all’associazione di lasciare i locali di Via Tratturo Incoronata, dove i ragazzi con disabilità grave vengono ospitati dalla mattina fino al tardo pomeriggio. Qui insistono delle gravi carenze sul piano delle barriere architettoniche e dei servizi, a cui i volontari hanno cercato di ovviare con interventi autofinanziati. Finora, nei locali concessi in comodato d’uso dal Comune, anche grazie alla mediazione della politica, lo sgombero non è mai avvenuto, ma l’associazione da tempo richiede una risoluzione definitiva di questa problematica. “Qualche mese fa siamo stati ricevuti dall’attuale sindaco Domenico Lasorsa e dall’assessore ai servizi sociali Dora Pelullo” – spiega a Il Megafono, Gianluca Troito. “In questa occasione abbiamo ricevuto rassicurazioni in merito ai locali. Abbiamo trovato grande disponibilità e speriamo che da questo possa nascere un nuovo corso per la nostra associazione, per non disperdere 30 anni di attività sul territorio”.

PENSANDO AL FUTURO. Per sopravvivere in un contesto in cui fortunatamente aumentano i servizi per i disabili, ma al contempo si riducono gli spazi di volontariato è necessario reinventarsi. E’ quanto dovrà fare l’ormai ex ANFFAS, guardando alle necessità delle fasce deboli sul territorio. Lo stesso presidente Troito svela alcune interessanti prospettive future. “Stiamo lavorando con un fondo di investimento particolarmente affezionato alla città di Orta Nova. L’obiettivo è quello di creare una nuova struttura diurna sul tema del ‘Dopo di noi’, anche perché tanti ragazzi della nostra associazione stanno crescendo, i loro genitori stanno invecchiando e quindi il tema diventerà drammaticamente attuale. Ad Orta Nova è già presente una struttura che si dovrebbe occupare di questo, ma tuttora è inutilizzata. Ne stiamo discutendo di comune accordo con i sindaci dei Comuni del comprensorio dei Cinque Reali Siti e con i rappresentanti dell’ente sovracomunale. Noi non vogliamo arrenderci – conclude Troito – lo dobbiamo ai ragazzi che abbiamo visto crescere in questi anni e alle famiglie che abbiamo aiutato. Quella dell’inclusione è e rimane la nostra missione”.



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