Dopo quasi 10 anni di attività sul territorio volge al termine il percorso associativo dell’Orta Nova Che Vorrei APS. Il laboratorio politico – sociale, fondato nel 2011, da Gianluca Arturo Di Giovine sarà cancellato dall’albo regionale, come adempimento burocratico previsto dalla legge in seguito alla mancata trasmissione della nuova documentazione richiesta a tutte le organizzazioni di volontariato. L’associazione con sede in Via Soldato Balsamo negli anni si è distinta per le numerose attività culturali proposte, dal corso di filosofia popolare, passando per la Primavera Ortese, fino ad arrivare alle iniziative di carattere politiche sulle agromafie e sulle altre problematiche ambientali.

Oggi, a causa dell’impossibilità di adempiere alle richieste burocratiche, va verso i titoli di coda questo percorso associativo che, di recente, aveva supportato la formazione della nuova amministrazione comunale del sindaco Domenico Lasorsa. Visibilmente amareggiato il rappresentante legale e fondatore, Gianluca Di Giovine che – raggiunto dai microfoni de Il Megafono – conferma la fine del percorso associativo. “Dopo 10 anni di lotte, sconfitte e successi volge al termine il percorso dell’Orta Nova Che Vorrei” – spiega Di Giovine che di recente ha lasciato anche il suo ruolo di consigliere comunale per motivi personali. “Per adesso non ho il tempo e la forza di riprendere il cammino, spero lo facciano le nuove generazioni per non disperdere il grande lavoro che abbiamo fatto in questi anni”.

L’associazione era nata in occasione delle elezioni amministrative del 2011, quando dei diverbi all’interno della partito di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) avevano portato gli attivisti locali a concorrere con un nuovo simbolo elettorale. Poi il laboratorio di idee nato da questo episodio si era spostato sui temi del sociale e della cultura promuovendo tantissime attività di spessore. Di questo percorso ne aveva fatto parte anche l’attuale assessore alla cultura e al sociale del Comune di Orta Nova, Dora Pelullo, che commenta con dispiacere questo epilogo.

“Stiamo seguendo tutta questa trafila burocratica che è stata imposta per legge a tutte le associazioni” – spiega l’assessore Pelullo. “Purtroppo sono aumentati gli adempimenti burocratici e questo ha messo in difficoltà tante realtà del nostro territorio che stiamo cercando di aiutare nel limite del possibile. Mi dispiace particolarmente per l’Orta Nova Che Vorrei, spero che al di là del venir meno dell’associazione a livello formale, il percorso possa continuare a livello di attivismo locale. Purtroppo anche a causa del Covid ci sono state meno opportunità di incontro e quindi anche meno possibilità di porre in essere iniziative di auto-finanziamento per poter adempiere alle richieste di legge. Come questa ci sono altre associazioni in bilico, che avranno tempo fino al 31 maggio per adeguarsi alla normativa”.



NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO