Non è stato un “mezzogiorno di fuoco” – come da titolo dell’iniziativa – nel senso che i candidati sindaci hanno esposto le proprie idee nel rispetto del fairplay, forse anche a risposta di un clima velenoso che si vuole lasciare alle spalle. Ma il confronto tra i pretendenti alla fascia tricolore di Cerignola, tenutosi all’interno di Palazzo Coccia nel format ideato da Michele Cirulli, è servito comunque a conoscere i programmi di alcune nelle compagini nella contesa. Sì perché non tutti hanno accettato l’invito al confronto: erano presenti Francesco Bonito, Francesco De Cosmo, Antonio Giannatempo e Tommaso Sgarro; assenti invece Gerardo Bevilacqua, Francesco Di Santo e Franco Metta.

La discussione ha riguardato i temi di stretta attualità. Dai disordini all’ospedale Tatarella, alla gestione del servizio di raccolta rifiuti, passando per la sicurezza cittadina e arrivando agli insediamenti produttivi e alla programmazione da porre in essere attraverso bandi e finanziamenti. Ogni candidato ha mostrato le proprie affinità rispetto agli ambiti trattati, al netto di ciò tutti i presenti hanno trovato una certa convergenza sulla necessità di riorganizzare la macchina amministrativa (a partire dall’ufficio di polizia municipale), istituire un presidio di pubblica sicurezza presso il Tatarella, dopo i recenti fatti di cronaca, e pattuire con Tekra (l’azienda che si occupa del ritiro e dello smaltimento dei rifiuti) nuovi standard qualitativi del servizio.

LA SFIDA DEI RIFIUTI. “No al sesto lotto di discarica” è stato il claim della passata tornata delle amministrative a Cerignola. Questa volta, dopo il fallimento della SIA e la crisi vissuta negli ultimi anni, tutti i candidati, almeno quelli presenti al confronto, sono sembrati in accordo sulla necessità di ampliare il sito di contrada Forcone – Cafiero, per tornare a conferire i rifiuti in loco ed evitare il sovrapprezzo del trasporto presso siti lontani.  Sull’argomento ha mostrato molta sensibilità Tommaso Sgarro, già all’opposizione durante tutta la fase del fallimento dell’azienda consorziata cerignolana. La sua proposta di un’operazione chiarezza sulla Tari, “la più alta d’Italia”, e di una nuova fase di programmazione con l’azienda che gestisce i rifiuti ha trovato la convergenza di tutti, anche nell’ottica di ridurre lo smaltimento irregolare dei rifiuti. “Cerignola produce in media all’anno 28.000 tonnellate di rifiuti” – ha affermato Sgarro durante il dibattito – “quest’anno ne sono stati pesati soltanto 20.000, c’è da chiedersi dove sono finite le altre 8000 tonnellate”.

OBIETTIVO ORDINE PUBBLICO. Un patto per l’ordine pubblico e la sicurezza è stato il cavallo di battaglia del candidato del Partito Democratico, Francesco Bonito. L’ex parlamentare ha dichiarato di aver già sondato il terreno per istituire presidi di pubblica sicurezza nei luoghi sensibili della città, nel tentativo di monitorare meglio il centro cittadino e le periferie. Il modello proposto da Bonito è quello della “Sicurezza integrata”, ovvero un modello attraverso il quale tutte le forze presenti sul territorio si alleino tra di loro e stilino un programma di intervento continuativo. “Questo per assicurare la presenza attiva delle forze dell’ordine sul territorio e dare ai cittadini un senso di sicurezza diffuso”. Bonito ha anche dichiarato di voler verificare se l’attuale comandante della polizia municipale possa continuare o meno il suo mandato nonostante una condanna in primo grado per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.

QUALE FUTURO PER L’OSPEDALE? Il Tatarella di Cerignola, negli ultimi anni è balzato alle cronache a causa dei continui disordini all’interno del Pronto Soccorso e della smobilitazione dei reparti decisa a livello regionale. Anche in virtù della sua esperienza professionale come medio, Antonio Giannatempo, durante il confronto di palazzo Coccia, ha presentato la sua personale ricetta. Medici qualificati e di esperienza nei reparti dell’emergenza-urgenza, controllo continuativo da parte delle forze dell’ordine e programmazione che si avvalga del supporto istituzionale, per far sì che l’ospedale di Cerignola possa avere ancora una funzione per i cittadini. Durante il blocco tematico dedicato alla Sanità, Bonito ha garantito il coinvolgimento del Governatore Emiliano per evitare un ulteriore declassamento del nosocomio locale in favore di quello di Manfredonia.

INVESTIMENTI PRODUTTIVI. “Cominciamo a ragionare nell’ottica di come intercettare i finanziamenti europei” – ha spiegato il candidato De Cosmo. “I finanziamenti non arrivano a caso, arrivano solo se ci sono i progetti validi. L’unica certezza che si può dare per il futuro e l’incentivazione delle realtà private, per questo vanno create le infrastrutture affinché queste possano ingrandirsi ed ingrandire la loro esigenza di manodopera, per creare lavoro in città”. Il riferimento di De Cosmo va chiaramente alla zona industriale di Cerignola che paga un ritardo storico in termini di servizi, di sicurezza e di decoro; tutti fattori che scoraggiano l’investimento privato.

Al termine del dibattito una nota di colore è stata rappresentata dalle definizioni che Francesco Bonito ha individuato per descrivere i candidati presenti nel consesso. Nel dettaglio, De Cosmo è stato definito come “astuto Ulisse, Giannatempo come “il più simpatico dei Don Abbondio” e Tommaso Sgarro come “Candido di Voltaire”. Invece il candidato di Fratelli d’Italia, Antonio Giannatempo, dopo aver concluso l’incontro, ha punzecchiato gli assenti: “Metta, come Bevilacqua, assente al confronto tra candidati sindaco, perché non ha nulla da dire, tranne che urlare insulti e bugie. Purtroppo in questa campagna elettorale dobbiamo assistere non solo a notizie false, ma anche a persone false”.

FONTE: L’IMMEDIATO



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