Facevano leva sui sentimenti che legano le vittime ai propri parenti, come l’amore di una madre o di una nonna per i propri figli o nipoti, i truffatori che nell’ambito dell’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, sono tratti in arresto in esecuzione di una misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Repubblica. A finire in manette, V.P., classe 1974, G.C. classe 1957, S.S., classe 1992, tutti originari di Napoli, gravati da numerosi precedenti di polizia sia per reati specifici che per altro.
I tre truffatori, infatti, in concorso tra loro, con l’aggravante di aver agito ingenerando nelle persone offese il timore di un pericolo per la propria persona o per familiari stretti, di aver approfittato di circostanze di tempo e luogo tali da impedire la difesa degli anziani che vivevano da soli e di aver loro cagionato un danno di ingente quantità considerando il valore economico ed affettivo dei beni sottratti, hanno perpetrato 5 truffe in danno di anziani in diversi comuni della Provincia di Foggia. Sfruttando subdolamente le ridotte capacità fisiche delle vittime, condizione dovuta all’età e al fatto che nella maggior parte dei casi esse vivono sole, nel periodo compreso tra ottobre 2020 e maggio 2021, sono riusciti a impossessarsi di diverse migliaia di euro e di numerosi monili in oro.
In particolare, l’operazione denominata “CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI”, ha consentito di cristallizzare gravi precisi e concordanti indizi di reità a carico dei tre disonesti, in ordine alle truffe commesse nelle date e nelle località di seguito indicate: in data 14.10.2020, in Manfredonia (FG), V.P. e S.S., con artifici e raggiri, hanno consumato due truffe in danno di anziane donne ultraottantenni. Nel primo caso, la donna riceveva una telefonata da parte di un uomo che si presentava come il nipote Mario, il quale le chiedeva aiuto perché si trovava in forte difficoltà e le chiedeva di pagare un pacco a suo nome che stava per esserle consegnato. Subito dopo le suonavano alla porta un soggetto che le chiedeva la somma di euro 4.800 per poter lasciare il pacco. La donna consegnava la somma, ma il sedicente postino le riferiva che per la consegna di un ulteriore pacco era necessario altro denaro. Nel mentre, complice una donna allo stato non identificata, la vittima riceveva un’ulteriore telefonata con la quale le veniva richiesto di consegnare tutto il denaro disponibile, cosicché l’anziana, confusa, impaurita e raggirata, consegnava in totale 25.800 euro. Nel secondo caso, invece, la donna, molto spaventata e confusa, si presentava presso la caserma dei Carabinieri Manfredonia con il figlio e denunciava di essere stata contatta da un uomo al telefono il quale le riferiva che il figlio doveva sbrigare alcune pratiche urgenti presso l’ufficio postale e per questo non poteva spostarsi. Poco dopo un uomo si presentava alla sua abitazione e con “abilità”, riusciva a sottrarle 400 euro, un bracciale, 3 anelli ed una collana in oro, lasciandole in cambio due pacchi risultati poi contenere caffè;
In data 17.10.2020, in Deliceto (FG), V.P. e S.S., sempre utilizzando lo stratagemma della “finta telefonata”, presentandosi come il nipote di nome Andrea, si facevano consegnare 280 euro e le sottraevano una collana ed un anello che indossava; in data 30.10.2020, in Castelluccio Valmaggiore (FG), a commettere la truffa sono S.S. e G.C. Anche in questo caso la donna riceveva una telefonata da un uomo che si presentava come nipopte comunicandole che un suo amico si sarebbe recato a casa per consegnare un pacco in cambio di denaro. La donna, disorientata, consegnava al malfattore 2.100 euro, tre paia di orecchini, un anello in oro, due collane in oro, e due fedi nuziali sempre in oro, la propria e quella del defunto marito; sempre a Castelluccio Valmaggiore in data 08.05.2021, V.P. e S.S. perpetravano una truffa in danno di una ultraottantenne, facendosi consegnare mediante artifici e raggiri la somma di euro € 500 e la fede nunziale in oro;
L’individuazione dei soggetti responsabili è stata possibile grazie alla capillare diffusione sul territorio dei reparti dell’Arma, Stazioni Carabinieri in primis, che coordinate e indirizzate nelle attività di ricerca di riscontri investigativi, hanno acquisito, ognuno per la parte di competenza, elementi utili ad attribuire agli odierni indagati responsabilità in ordine ai reati contestati. In particolare, l’indagine ha consentito di appurare che il modus operandi era standardizzato: mediante artifici e raggiri, facevano credere alle vittime, tutte ultraottantenni e che vivevano da sole, che un loro parente era in pericolo e che per poterlo aiutare dovevano consegnare somme di denaro o in alternativa monili in oro. Preziose e determinanti, sono state le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nelle zone adiacenti le abitazioni delle vittime, tramite le quali è stato accertato che per compiere i reati, gli autori, in alcuni casi ripresi perfettamente, utilizzavano una fiat 500 L e una fiat punto noleggiate a Napoli. La svolta nelle indagini c’è stata quando i militari dalla Stazione Carabinieri di Manfredonia, dopo aver appreso la data della riconsegna dell’auto, si sono recati a Napoli e a seguito di un servizio organizzato ad hoc, in abiti civili, sono riusciti a bloccare e a identificare due degli odierni indagati.
Nella circostanza, gli operanti sequestravano abbigliamento e accessori indossati dai malfattori, perfettamente compatibili con quanto registrato dalle telecamere di video sorveglianza. In particolare, all’interno dello zainetto che uno dei due indossava, veniva trovato un rotolo di scotch esattamente compatibile con quello usato per imballare i pacchi di caffè consegnati alle vittime, nonché i telefoni cellulari sui quali sono stati effettuati i successivi accertamenti. Tutti questi riscontri hanno quindi permesso di certificare in maniera inconfutabile la presenza dei soggetti negli orari e nelle località teatro degli eventi criminosi.
Particolarmente difficoltosa, ma comunque tipicamente ascrivibile all’attività che l’Arma giornalmente svolge sul territorio, è stata anche la fase dell’acquisizione delle denunce da parte delle vittime, che in alcuni casi imbarazzate, in altri confuse o comunque poco puntuali nei racconti, sono state messe a proprio agio dai militari e aiutate nel ricostruire fatti e circostanze che hanno permesso l’individuazione dei colpevoli. Proprio grazie alla capillarità sul territorio, i Comandi delle Stazioni Carabinieri, oltreché nelle molteplici circostanze di vita quotidiana, anche al termine delle messe domenicali, proseguiranno ad informare e sensibilizzazione i cittadini per metterli in guardia con tali tipi di reato.
Anche a Candela, i militari della locale Stazione, hanno tratto in arresto in flagranza un truffatore seriale 30enne napoletano, autore di ennesima truffa in danno di anziani. Vittima del raggiro una 82enne del posto. Il malfattore spacciandosi per un corriere che doveva consegnare un pacco a nome e per conto di un nipote della anziana, preannunciava telefonicamente la propria visita. Quindi dopo pochi minuti l’uomo si è presentato in casa dell’anziana, che ha trovato da sola e, dopo averla irretita, si è fatto consegnare la somma di denaro contante pari ad euro 150,00 nonché numerosi monili in oro a saldo del prezzo per la cessione del pacco ordinato. I carabinieri perlustrando la zona cittadina e notato il giovane uscire dall’abitazione dell’anziana che sapevano vivere da sola, provvedevano a bloccarlo e ad identificarlo per verificare cosa facesse in zona.
La donna aveva voluto aiutare il nipote ma poi aveva anche capito che era stata vittima di una truffa è uscita in strada piangendo ed urlando al malfattore. Quindi si avvicinava ai militari che vedeva a pochi metri dalla sua abitazione riconoscendo nel fermato l’uomo che poco prima l’aveva circuita e truffata. A seguito di immediata perquisizione veniva rinvenuta l’intera refurtiva che veniva restituita all’anziana. Il malfattore, di origine napoletana, identificato in un pregiudicato 30enne è stato quindi dichiarato in arresto ed astretto alla Casa Circondariale di Foggia. Successivamente, a seguito di udienza di convalida arresto confermato, con permanenza del malfattore agli arresti domiciliari in Napoli. Come già ribadito, è un reato infido quello delle truffe agli anziani: raggiri attuati approfittandosi del candore dei più deboli e dei più sprovveduti quali gli anziani che si fidano, con infantile ingenuità.
Comunicato Stampa
Carabinieri Foggia