Sta facendo discutere la scelta di don Tonino Mottola, parroco della Chiesa di San Rocco a Stornara e vicario della Diocesi Cerignola – Ascoli Satriano, di stravolgere il metodo tradizionale del catechismo. Nella proposta formativa per il nuovo anno, il sacerdote ha disposto delle catechesi personalizzate che non stanno trovando il consenso dei genitori del piccolo centro dei Reali Siti. Niente più lezioni di gruppo in oratorio, bensì un appuntamento settimanale con i genitori alla presenza del parroco, in chiesa. A madri e padri il compito di tornare a casa e riportare quanto appreso ai figli. In alternativa, un catechista giungerebbe in casa, in orari prestabiliti, per diffondere la parola di Dio tra le mura domestiche.

I genitori vorrebbero invece tornare alle catechesi tradizionali. Secondo quanto riportano alcuni di loro a l’Immediato, sarebbero troppi gli impegni da conciliare, soprattutto per le famiglie che hanno più di un figlio nell’età della scuola e della catechesi. Molte madri, inoltre, non si sentono all’altezza del ruolo di responsabilità che avrebbero con questa nuova formula di catechismo. Ecco perché, mercoledì scorso, le mamme hanno voluto incontrare il parroco al fine di chiedere formalmente un ritorno al metodo tradizionale. Ma le trattative non sarebbero andate a buon fine. “Purtroppo non abbiamo avuto nessuna risposta dal parroco – spiega Anna Colangiuolo, madre di una ragazzina di sette anni – negli ultimi anni i nostri bambini sono stati catapultati in una realtà difficile a causa della pandemia e della didattica a distanza a scuola. La parola ‘rinuncia’ ormai fa parte del loro vocabolario. Diamogli un po’ di normalità almeno con il catechismo”.

Il parroco Don Tonino ha motivato questa scelta con una missiva recapitata alle famiglie. Non ci sarebbe soltanto la cautela dettata dal ritorno dei contagi da Covid-19, la motivazione che ha portato ad accantonare il catechismo tradizionale sarebbe anche di carattere spirituale. Lo stesso Papa Francesco, negli ultimi anni, ha spronato la Chiesa verso un cambiamento di paradigma che possa in un certo qual modo coinvolgere maggiormente le famiglie. L’emergenza è dettata dal fatto che gli adulti stiano abbandonando la vita parrocchiale, subito dopo aver ricevuto tutti i sacramenti. “Bisogna trovare nuove strade per essere una ‘Chiesa in uscita’ – scrive don Tonino nella sua lettera alle famiglie. “Per cambiare in modo autentico e intelligente bisogna fermarsi e mettersi in ascolto di quello che lo Spirito dice alle Chiese. Questa situazione può evolversi soltanto cambiando metodologia pastorale”. Ma un metodo così drastico non si è visto nei comuni limitrofi. Ecco perché i genitori sono determinati nel chiedere un dietrofront, promettendo una maggiore presenza in Chiesa.

FONTE: L’IMMEDIATO



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