In occasione del Natale 2021 la cantina Vignaioli Pugliesi lancia una nuova etichetta fortemente legata al territorio, con un concetto identitario molto preciso. Si chiama “Matura” il nuovo Nero di Troia biologico dell’ex cantina sociale che esordisce con “atto primo”, dopo una lavorazione intensa e molto prolungata nei tempi di raccolta. Da qui nasce “Matura”, un vino che vuole raccontare una storia di un territorio che forse non sa ancora raccontarsi al meglio, nonostante le grandi peculiaritĂ  che detiene.

“Un progetto che parte due anni fa” – spiega ai nostri microfoni Romeo Bianco, titolare di Vignaioli Pugliesi. “Abbiamo voluto dare rilievo ad un’uva del territorio. Il nome deriva dal processo produttivo e di vinificazione che porta l’uva ad una surmaturazione. In particolare facciamo appassimento sulla vite, dopo aver fatto un diradamento nel mese di maggio che porta ad una produzione di 70 quintali per ettaro, non di piĂą”.

L’immagine che contraddistingue “Matura” è un’opera d’arte, così come vuole essere il contenuto. Il visual deriva da un’opera di Umberto Verdirosi, storico artista di papa Giovanni Paolo II. Verdirosi con il suo Arlecchino di fronte alla morte racconta il venire meno degli artifici che contraddistinguono la vita. “Cade la maschera, nasce la veritĂ , tutto il resto è menzogna” lo slogan dell’etichetta. Un riferimento che si ricollega al vino, in un momento storico in cui purtroppo è difficile trovare vini al 100% in purezza, in quanto sul mercato prevalgono surrogati di dubbia provenienza. Vignaioli Pugliesi vuole tornare alla veritĂ  e quindi ha deciso di mettere questa immagine sul proprio vino che ora si lancia sul mercato locale, sui circuiti di ristorazione e sul mercato estero.

SEGUE L’INTERVISTA

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