Non sono mai senza colpo ferire le dichiarazioni dell’ex sindaco di Cerignola, Franco Metta. Uno degli ultimi video postati sui social dall’avvocato cicognino ha scatenato una vera e propria polemica in città, causando anche la replica delle associazioni che si occupano di violenza sulle donne. Metta, parlando della revoca della Costituzione di Parte Civile del Comune di Cerignola al processo per la tentata corruzione con i biscotti, ha addebitato tale decisione alla mediazione che avrebbe condotto la moglie dell’attuale sindaco Francesco Bonito. Quest’ultima, nel video in questione, viene appellata come “la sindaca in minigonna e tacco 21”.

Da qui la replica di “Impegno Donna”, l’associazione presieduta da Franca Dente che si occupa di prevenzione sulla violenza di genere. “Senza entrare nel merito delle esternazioni politiche pubblicate sui social da cui prendiamo le distanze – si legge nella nota diffusa dall’associazione – “rimaniamo sconcertate come ancora una volta, quando si parla di una donna, nel caso specifico la moglie del sindaco, si debba fare riferimento al suo modo di vestire ironizzando su minigonna e tacco. Quale logica muove questa inutile se non illogica valutazione? Si è mai sentito fare riferimenti ed esternazioni sul modo di vestire degli uomini che di volta in volta si chiamano in causa?

Impegno Donna, che gestisce il Centro Anti Violenza di Cerignola, trova tale questione non più accettabile perché – continua la nota – “sottende un giudizio valutativo e perché annulla con due sole parole tutto il lavoro e le energie che l’Associazione stessa spende per smontate o abbattere o decostruire stereotipi e pregiudizi che sono alla base della violenza sulle donne. Chiediamo quindi maggiore rispetto per le persone, per le donne anzi per ogni donna, qualsiasi sia il suo livello socio economico, la sua appartenenza politica, etnica e religiosa. Un dibattito politico o culturale serio deve limitarsi ai contenuti e non a gratuiti e pregiudizievoli giudizi”.

Sul tema sono intervenute anche le quattro donne che compongono l’attuale Giunta di Governo nel comune ofantino, parlando di insulti sessisti. “È vergognoso e inaccettabile che nel 2022 si attacchi una donna per una minigonna o un tacco – spiegano Rossella Bruno, Maria Dibisceglia, Teresa Cicolella e Olga Speranza -. Ed è ancora più squallido che questi attacchi provengano da chi ha rappresentato, indegnamente, le istituzioni della città. È indecente che, per criticare un sindaco, si offendano pesantemente moglie, figli e affetti più cari”.

FONTE: L’IMMEDIATO



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