Cerignola sarà sotto il monitoraggio costante di altre 16 nuove telecamere di videosorveglianza. Ad annunciarlo è stata l’amministrazione comunale guidata da Francesco Bonito che ha così rassicurato i cittadini dopo l’estromissione dei grandi centri della Capitanata dall’apposita graduatoria del Ministero dell’Interno. La notizia era parsa in netto contrasto rispetto all’indice di pericolosità dei comuni della Capitanata, ma dalla maggioranza di Cerignola – attraverso una nota – hanno annunciato di avere comunque a disposizione delle somme rinvenienti dalle risorse destinate ai comuni sciolti per infiltrazioni mafiose nel 2021.

Saranno 16 i nuovi punti visivi delle telecamere cittadine. Questi si aggiungeranno ai 68 già attivati negli scorsi mesi; un modo per vigliare sull’atavica problematica dell’abbandono dei rifiuti e per controllare altre condotte criminose. “Con queste nuove telecamere con sistema dual shatter, che riusciranno a fornirci immagini dei veicoli e di contesto anche in notturna, circondiamo la città di punti di ripresa in modo da poter garantire maggiore sicurezza ai nostri cittadini. Tramite la lettura targhe – spiega l’assessore alla sicurezza Teresa Cicolella – potremo effettuare indagini comunicando in tempo reale con enti ministeriali, motorizzazione civile e altre banche dati di soggetti che si occupano della sicurezza cittadina”.

La risposta dell’amministrazione comunale di Cerignola è giunta dopo che l’ex assessore Carlo D’Ercole aveva chiesto conto della perdita dei finanziamenti del Ministero dell’Interno. “Il Sindaco Bonito – che durante la campagna elettorale aveva detto che avrebbe dotato di webcam i nostri vigili urbani – si fa sfuggire diversi milioni di Euro per rafforzare ed ampliare il servizio di videosorveglianza nelle nostre strade. Un errore imperdonabile” – aveva affermato l’esponente dell’opposizione. Su questa graduatoria la maggioranza di Bonito ha affermato di voler chiedere ragguagli al Ministero attraverso le interpellanze poste in essere dai deputati 5 Stelle. La Capitanata, infatti, come terra della ‘Quarta Mafia’, ha la necessità di disporre di tutti gli strumenti tecnologici per combattere la criminalità.

“Ci uniamo alla richiesta dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle, che hanno annunciato chiarimenti al pur attento ministro Luciana Lamorgese. È necessario – aggiunge il sindaco di Cerignola Francesco Bonito – che il Governo dia fattivamente una mano a quei comuni, come quelli foggiani, in cui la concentrazione criminale registra picchi altissimi. Se invece passa il concetto che la sicurezza in territori particolari debba ridursi ad una semplice questione di soldi, dove tra l’altro i fondi sono stati dissipati proprio dalla malavita, allora non c’è cultura della legalità che tenga o visite istituzionali che possano modificare l’avanzata dei clan sui territori”, conclude Bonito.

FONTE: L’IMMEDIATO



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