É stato un weekend da dimenticare per il calcio ortese. La formazione biancoazzurra, infatti, ha perso la partita secca dei Playout di Eccellenza ed è retrocessa in Promozione. Al di là del dato sportivo, però, è emerso un vero e proprio disinteresse della comunità dei Reali Siti rispetto alle sorti della propria squadra di calcio. Nonostante gli appelli diffusi a più riprese e con vari mezzi di comunicazione, la squadra è rimasta abbandonata al proprio destino allo stadio Comunale di San Ferdinando.

Infatti, a causa dei perduranti lavori di riqualificazione del campo sportivo “Fanelli” di Orta Nova, da diverso tempo la squadra ortese gioca le proprie partite casalinghe a San Ferdinando. Anche questo aspetto ha certamente influito sullo scarso seguito di tifoseria. Ma lo stesso è valso per gli avversari che invece si sono fatti valere. Al contrario, i calciatori del San Marco hanno avuto circa 300 tifosi al seguito, con il sindaco in testa. Questa carica giunta dagli spalti ha permesso agli ospiti di prevalere con il risultato di 2 a 1. All’Orta Nova, nella gara da dentro e fuori dei playout, sarebbe bastato soltanto un pareggio per conservare la categoria, in virtù del vantaggio maturato nella classifica della stagione regolare. Ma al comunale di San Ferdinando di Puglia il San Marco si è imposto per 2-1, grazie alle reti di Salerno al 22′ e di Bevilacqua al 38′. La rete degli ortesi è stata siglata da Lombardi al 67′. Nonostante il forcing finale ha avuto la meglio la squadra di mister Iannacone che ha potuto festeggiare la permanenza in Eccellenza.

Adesso il titolo sportivo dell’Orta Nova potrebbe passare ad un altro Comune. Lo si evince dal duro sfogo dell’addetto stampa, Luca Caporale, affidato ai social network. “Dalla nostra città, distante appena trenta, non più di venti tifosi, che ringrazio di cuore per aver accolto l’appello” – racconta Caporale – “tutto ciò lascia intendere che questa città non sia interessata al calcio, come non lo è in molti altri ambiti. Ho sempre creduto nel nostro territorio, ma oggi sono costretto a constatare che forse qui non c’è speranza, ed il tempo investito ad inseguire dei sogni è stato tempo perso. Auguro ai giovani di non perdere l’entusiasmo per provare a far crescere questo posto”.



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