“Come FAST-CONFSAL abbiamo espresso ai rappresentanti aziendali, a margine della riunione durata oltre 8 ore, come inaccettabile la riduzione di circa 68.000 ore precedentemente assegnate per lo stabilimento foggiano, che corrispondono all’attività annuale di 45 addetti, con lo spostamento di alcune lavorazioni finora svolte a Foggia unitamente ad investimenti e assunzioni 1 , con nuovi bandi indetti in questi giorni, in altri impianti con contraddizioni palesi -afferma Pasquale Cataneo, segretario regionale di Puglia e Basilicata- come la presenza per l’OMC di Foggia di un bacino di risorse già selezionate, quindi senza necessità di bandi o di percorsi formativi da effettuare, come invece si sta facendo a Foggia per lavoratori degli impianti a cui saranno trasferite le lavorazioni. Per queste ed altre motivazioni come OO.SS. abbiamo dichiarato anche lo sciopero a livello locale. Abbiamo inviato una comunicazione al sig. Prefetto di Foggia per spostare in tale ambito la vertenza e, in tempi brevissimi, effettueremo un’assemblea con il personale per concordare altre azioni al riguardo al fine di non farsi sottrarre lavoro, occupazione e investimenti per lo stabilimento foggiano”.

Divari Nord-Sud crescono anziché diminuire anche in Trenitalia Spa di proprietà pubblica. Il Piano d’attività, contestato anche ieri in riunione, prevede che alcune lavorazioni svolte a Foggia vadano rispettivamente in Umbria, Emilia Romagna e Lombardia senza che, contemporaneamente, ve ne  siano altre per garantire il target assegnato allo stabilimento foggiano. Eppure Foggia, insieme con Napoli, sono gli unici 2 impianti di manutenzione ciclica nel sud. Il resto, cioè ben 7 stabilimenti, sono nel centro-nord ai quali si aggiunge anche la sede della DT a Firenze. Ciò fa peggiorare ulteriormente la ripartizione dell’occupazione e degli investimenti di DT Trenitalia Spa nel Mezzogiorno, già molto al di sotto dei parametri della popolazione (34%) e del territorio (41%) meridionale.

Autonomia differenziata in salsa ferroviaria, in barba ai riequilibri del Next Generation EU! La Capitanata è una delle province d’Italia che ha registrato in Italia, nel 2021, tra i più alti tassi di disoccupazione generale superando il 22% e giovanile (15-34 anni) con oltre il 38% (in Puglia è la provincia che ha i dati peggiori) alimentando l’emorragia dal Sud con valori sono incrementati nel 2022. Nonostante ciò l’Azienda pubblica ha previsto di spostare produzione e occupazione in territori in cui il tasso di disoccupazione è inferiore di oltre 3 volte rispetto a Foggia come Foligno (Perugia) al 6,6%, Voghera (Pavia) al 7,1% e Rimini con il 7,5%. Tutti territori con dati inferiori, nel 2021, alla media nazionale che è 9,7%.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO