Una grande festa nel nome dello storico legame tra la Francia e il paese di Celle di San Vito, borgo di140 abitanti caratterizzato da origini e lingua francoprovenzali. Venerdì 22 luglio, l’arrivo di Lise Moutoulomaya, Console Generale di Francia per il Sud Italia, ha reso ancora più solenne e memorabile l’inaugurazione della statua in bronzo raffigurante Carlo I d’Angiò, sovrano a cui si fa risalire l’origine e la fondazione di Celle di San Vito, il paese più piccolo della Puglia, posto sulle alture dell’Appennino Dauno, in provincia di Foggia. “Sono onorata e felice di essere qui a Celle di San Vito, vi porto i saluti del presidente francese Emmanuel Macron e dell’ambasciatore francese in Italia”. Con queste parole, la Console Generale di Francia per il Sud Italia ha aperto il convegno organizzato per la cerimonia di inaugurazione della statua di Carlo I d’Angiò.
“I rapporti fra Italia e Francia sono sempre più stretti e, soprattutto nel sud Italia c’è molto cuore francese – ha proseguito la Console – apprezzo tantissimo questa iniziativa e vi prometto che mi impegnerò a promuovere questo bellissimo territorio portando qui tanti turisti francesi”.
All’evento, oltre alla Console Generale, sono intervenuti Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Giandonato La Salandra, deputato di Fratelli D’Italia, Rosa Barone, assessore regionale al Welfare, Noè Andreano, vicepresidente dell’Anci Puglia e sindaco di Casalvecchio di Puglia, Michele Pavia, sindaco di Faeto e tanti altri sindaci dei Monti Dauni.
“Celle di San Vito è un comune italiano che si sente anche francese – ha dichiarato la sindaca di Celle di San Vito, Palma Maria Giannini – la presenza della Console sancisce oggi un rapporto fra Celle e la Francia basato su una salda e reciproca fiducia e amicizia. Ci farebbe piacere se avessimo la possibilità di incrementare una proficua e fraterna collaborazione fra il Consolato e l’amministrazione comunale da me presieduta al fine di valorizzare il patrimonio culturale francese nella nostra comunità”.
Rivolgendosi alla Console, Giannini ha ribadito la stima e l’affetto di una intera comunità. “Da oggi l’Italia e la Francia, Celle di San Vito e Parigi non si sentono più cugini ma sorelle legate da un rapporto di vera amicizia”, ha concluso la sindaca.
Durante il convegno si è sottolineato come la dedicazione di una statua a un rappresentante della nobiltà francese del 1200 rappresenti la riconoscenza e l’orgoglio che la piccola comunità cellese nutre, ancora oggi, nei confronti della propria identità storica e linguistica. Un’identità che grazie ai giovani e giovanissimi deve essere tramandata alle future generazioni. La cerimonia è stata allietata dalla musica della banda Città di Pannarano (provincia di Avellino) e dallo spettacolo degli sbandieratori del gruppo “Aps Sbandieratori e musici Florentinum” di Torremaggiore. L’evento si è concluso con un buffet all’aperto e una cena con le autorità nella sala del Castello seguito da spettacolo pirotecnico. Nella seconda metà del XIII secolo, Carlo I d’Angiò, dopo aver liberato Lucera dai Saraceni, concesse ai suoi soldati di richiamare le proprie famiglie e stanziarsi presso le cellette dei monaci situate alle pendici di Monte San Vito. Dieci di queste famiglie misero in questo posto le proprie radici fondando Celle di San Vito e dando così vita a una comunità di lingua francoprovenzale.