Idee e proposte per valorizzare spazi di comunità nella città di Cerignola, generando una cultura di antimafia sociale tesa a sensibilizzare e formare i cittadini su argomenti inerenti lavoro, consumo critico, valorizzazione della memoria e della cultura della legalità. E’ questo uno dei punti principali del progetto “Capitanata attiva, coltivare la legalità!”, promosso dalla cooperativa sociale Altereco che, attraverso lo strumento del laboratorio e del processo partecipato, vuole coinvolgere cittadini, terzo settore, istituzioni, imprese e mondo del volontariato nell’elaborazione di proposte concrete per favorire la creazione di spazi di comunità. Il primo incontro di condivisione dell’iniziativa aperta a tutta la cittadinanza è in programma a Cerignola giovedì 27 luglio, alle ore 18.30, presso il Safarà, in piazza Matteotti n. 6. Guidati da un facilitatore, l’impegno dei partecipanti sarà indirizzato verso l’elaborazione di azioni di antimafia sociale legate al consumo critico e alla riqualificazione di spazi pubblici della città e nello specifico sui beni confiscati alle mafie e si concentrerà su una possibile valorizzazione degli stessi.
Il progetto è finanziato dall’Avviso pubblico “Puglia Partecipa”, per la selezione di processi partecipativi da ammettere a sostegno regionale nell’ambito del Programma annuale della partecipazione della Regione Puglia, che invita i cittadini ad accedere a spazi di confronto costruttivi che consentono di prendere parte alle decisioni pubbliche. «L’impegno dei partecipanti sarà indirizzato verso azioni di antimafia sociale legate a consumo critico e alla riqualificazione di spazi pubblici della città, nello specifico sui beni confiscati alle mafie e ci si concentrerà su una possibile valorizzazione degli stessi – spiegano dalla cooperativa Altereco – .  Al termine del percorso verrà elaborata una proposta partecipata da sottoporre all’Amministrazione Comunale verso politiche più vicine ai cittadini per quanto riguarda la gestione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali».
La prima fase del progetto prevede di sviluppare l’intervento presso la sede di Altereco, sul bene confiscato alle mafie di Terra Aut, in agro di Cerignola, dove avranno luogo degli incontri conoscitivi per costruire il team di lavoro in base alle attitudini e alle caratteristiche di ciascun partecipante. Gli incontri saranno affiancati da eventi di degustazione dei prodotti coltivati sul bene e da imprese che lavorano nel settore dell’agricoltura biologica e solidale. Inoltre, i partecipanti avranno la possibilità di svolgere attività in uno orto condiviso messo a disposizione dalla cooperativa all’interno dei terreni di Terra Aut per assicurare il coinvolgimento attivo della cittadinanza che avrà modo di impossessarsi simbolicamente e concretamente degli spazi del bene confiscato alle mafie locali, oggi diventato luogo di economia, sviluppo, lavoro, legalità. 

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