La Procura di Foggia ha aperto un’indagine volta ad accertare le cause della morte di I.L. 34 anni, detenuto nella Casa circondariale del capoluogo dauno. A comunicarlo sono i legali della famiglia, gli avvocati Leonardo Cavalieri, di Troia, e Raffaele Carone di Torremaggiore che, su richiesta della famiglia, hanno presentato un esposto.

Fragile, con problemi di tossicodipendenza, I. L. era in custodia cautelare nel carcere di Foggia da settembre scorso.
Della sua morte, avvenuta nella Casa circondariale la sera dello scorso 25 gennaio, tra le 22.00 e le 22.30, i legali della famiglia erano stati informati, telefonicamente, la mattina del giorno successivo, poiché gli uffici della direzione del carcere pare non fossero in possesso di contatti utili a reperire i familiari del detenuto.

Nella telefonata ricevuta dall’avvocato Carone, il personale della direzione del carcere aveva parlato di suicidio, mentre nella nota ufficiale, successivamente inviata ai legali con pec, la direzione carceraria comunicava la morte di I.L., non facendo riferimento, in alcun modo, al suicidio. Un’informazione, oltretutto, in contrasto con quanto comunicato ai media dallo stesso segretario regionale dell’Osapp, Ruggiero D’Amato, e da altri sindacati del settore, in cui si parla di suicidio.

Perciò, su richiesta della famiglia, gli avvocati Cavalieri e Carone hanno presentato un esposto al fine di far luce sulle circostanze che hanno causato la morte di I.L. La Procura di Foggia, infatti, ha disposto che venga effettuato un esame autoptico, con accertamento tecnico irripetibile, finalizzato ad verificare epoca, modalità e causa del decesso.

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