La Direzione Investigativa Antimafia, dall’alba di stamattina, sta dando esecuzione ad una misura patrimoniale, disposta dal Tribunale di Bari – III Sezione Penale in funzione di Tribunale della Prevenzione nei confronti di un individuo pluripregiudicato originario del foggiano su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica dello stesso capoluogo pugliese e dal Direttore della DIA.

Il soggetto, allo stato detenuto in regime speciale (ex art. 41 bis o.p.), è considerato uno dei più importanti esponenti della società foggiana, avendo partecipato a tutti i principali episodi mafiosi della provincia dauna degli ultimi 40 anni ed essendone divenuto, nel tempo, la figura di maggior spessore. Sotto tale ultimo profilo, particolarmente preziose sono risultate le evidenze emerse dal processo tenutosi a seguito dell’Operazione Decima Azione, nell’ambito del quale il soggetto è stato di recente condannato in via definitiva alla pena di 10 anni e 8 mesi di reclusione, per il reato di associazione di tipo mafioso.

Il risultato di servizio è frutto di complessi accertamenti svolti sulla persona e sul suo nucleo familiare, che hanno consentito di riscontrare come il “proposto” abbia accumulato illecitamente ricchezze e realizzato investimenti a Foggia, San Giovanni Rotondo, Orta Nova e San Severo, a fronte di un’evidente sproporzione tra la capacità reddituale dichiarata al fisco e la reale consistenza del patrimonio a lui direttamente o indirettamente ascrivibile.
Il sequestro, per un valore complessivo stimato di circa 2,5 milioni di euro, ha riguardato 4 imprese operanti nel commercio all’ingrosso di generi vari, nel commercio al dettaglio di articoli per la casa e per la ristorazione e nella gestione di bar, nonché beni mobili e immobili tra i quali spiccano 4 fabbricati (2 abitazioni, 1 box, una struttura per l’esercizio di attività di bar e ristorazione), autoveicoli, macchine operatrici e numerosi rapporti finanziari e polizze assicurative.

L’odierna Misura di Prevenzione patrimoniale si inquadra nell’ambito delle attività istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti criminali, agendo così anche a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.
Per la decisione sulla definitiva confisca dei beni, il provvedimento dovrà, ora, essere sottoposto al confronto con la difesa del Proposto.

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