“Vergognoso. Non c’è altro aggettivo possibile dopo il servizio mandato in onda ieri sera nel corso della trasmissione di Mediaset “Fuori dal coro” in cui, puntualmente, vengono evidenziate larga parte delle problematiche cui deve far fronte l’esiguo personale ospedaliero del Policlinico di Foggia costretto letteralmente a impazzire nel totale caos che si vive quotidianamente tanto nella vecchia struttura degli Ospedali Riuniti, quanto in quella del nuovo Deu. Il tutto sulla pelle delle persone che dovrebbero ricevere assistenza tempestiva anziché giacere per ore in una sala d’attesa o, peggio ancora, restare barellate nei corridoi”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, che aggiunge: “Una situazione che, purtroppo, è ben nota a chi vive sul nostro territorio e che è bene che sia emersa anche a livello nazionale. Ciò che si vive al Policlinico di Foggia è la più evidente dimostrazione delle fallimentari politiche sanitarie del centrosinistra che governa la Regione Puglia da 20 anni. Così come è la certificazione della totale incapacità di Emiliano di garantire ai cittadini pugliesi una sanità degna di un paese civile. All’atavica carenza di personale medico e infermieristico si aggiungono pessime condizioni igieniche in ogni reparto, un Pronto Soccorso che è la metafora dell’inferno, una struttura inagibile come quella del cosiddetto Monoblocco che continua ad ospitare pazienti e personale. Tutte condizioni intollerabili la cui gravità abbiamo sempre denunciato e di fronte alle quali mai sono state date risposte da Emiliano. Mi preme esprimere solidarietà e vicinanza – evidenzia De Leonardis – a tutti i medici, infermieri, oss e al personale tutto. Svolgono il proprio lavoro quotidianamente con spirito di abnegazione nonostante condizioni di lavoro intollerabili. Invito il presidente a guardare con attenzione l’inchiesta giornalistica andata in onda ieri sera e a provare un sussulto di umanità che, magari, lo riconduca al suo ruolo di guida della Regione Puglia anziché re di una corte variopinta e litigiosa che da un paio di mesi non sa fare altro che litigare su come spartirsi le poltrone delle Commissioni”, conclude De Leonardis.

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