Il centrosinistra ha deciso: Pippo Cavaliere sarà il candidato sindaco alle elezioni comunali di Foggia. Una nomina non semplice, quello dell’ex Assessore ai Lavori Pubblici, che è dovuta passare attraverso una fase concitata di riunioni in cui, ad un certo punto, pareva averla spuntata il presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca.



Ma quello di Cavaliere appare come l’unico nome capace davvero di unire i vari pezzi di una coalizione decisa più che mai ad essere unita in un appuntamento così delicato come le Comunali. La partita è complessa, e al tavolo per una poltrona da sindaco ci sarà gente come Giovanni Quarato (Movimento Cinque Stelle), Giuseppe Mainiero (Foggia in testa), e uno tra Landella, Iaccarino e Miranda (primarie del centrodestra). Sulla scelta di Cavaliere ha giocato un ruolo importante proprio la sua capacità di unire anime diverse, da Di Gioia a Piemontese, passando per i socialisti. Ha pesato anche l’impegno di Cavaliere per aiutare le fasce deboli, come con la Fondazione Buon Samaritano.



Su Facebook, Pino Lonigro elogia la sua candidatura: “Pippo Cavaliere possiede il profilo ideale per guidare questo progetto: da sempre impegnato nel sociale e nel volontariato, ha avuto la capacità di rompere il silenzio che grava sulle vittime dell’usura, di costruire un efficace presidio di legalità e di portare avanti una penetrante azione di contrasto alla criminalità, in cui non ha mai esitato ad anteporre la tutela e la difesa dell’interesse comune ad esigenze di tutela personale – dice Lonigro -. A partire dalle politiche sociali. La gestione verticistica della programmazione del Piano Sociale di Zona ha favorito meccanismi di spesa meramente assistenziali e azioni incapaci di leggere e contrastare povertà, degrado, disagio ed emergenze che necessitano un ripensamento complessivo e condiviso delle Politiche sociali. Ecco perché è prioritario intervenire nelle aree degradate – periferiche e centrali – con azioni risolutive anche dei conflitti sociali e per sostenere quanti fanno fatica ad affermare persino la loro dignità di cittadini”.

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