Negli scorsi giorni, dalle colonne di questa testata, avevamo raccontato il rinvenimento “record” effettuato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, in contrada Cavallerizza ad Ordona. Soltanto pochi giorni fa, nell’ambito di una serrata attività investigativa, era stato scoperto uno sterminato campo di marijuana, esteso per oltre sei ettari, situato all’interno di un ex cava dismessa, una di quelle dove anni fa venivano tombati illecitamente i rifiuti tossici provenienti dalle province della Campania. Il riferimento è alle note vicende che furono ascritte all’interno dell’indagine denominata “Black Land” risalente al 2014. Un giro di affari stimato in 10 milioni di euro, e circa 12 tonnellate di rifiuti interrati senza essere stati prima adeguatamente stoccati e trattati, a pochi passi dal sito archeologico di Herdonia, proprio lì, in contrada Cavallerizza.
Dopo l’ultimo rinvenimento, in ordine di tempo, alcuni cittadini avevano segnalato una possibile “funzione sociale” della marijuana, considerando che la canapa è scientificamente riconosciuta come coltura dalle proprietà fitobonificanti. Una notazione provocatoria, non di certo a favore di chi ha avviato la produzione di stupefacenti, ma attraverso la quale era stata riaperta una “ferita” ben lontana dalla definitiva rimarginazione: quella che riguarda l’auspicata totale bonifica dell’area di Black Land, dove oggi i contadini continuano a coltivare i campi e ad attingere dalle falde acquifere. In seguito all’inchiesta de Il Megafono, il sindaco di Ordona, Serafina Stella, ha voluto marcare l’impegno della sua amministrazione comunale per sensibilizzare al tema della salvaguardia dell’ambiente.
“In seguito a quanto è stato detto negli scorsi giorni – afferma la sindaca – posso solo precisare che questa amministrazione si sta impegnando per rivalutare e promuovere le risorse di Ordona (agricole, turistiche e archeologiche) attraverso iniziative già realizzate e alcune ancora da farsi. In particolar modo, abbiamo avviato un’importante sinergia con il FAI, con alcune fondazioni culturali, con centri commerciali, università e altre istituzioni”.
Il riferimento è a quanto si è tenuto negli scorsi mesi, presso il passage della Mongolfiera di Foggia, quando insieme al Movimento Cittadini di Ordona, l’amministrazione comunale aveva organizzato una sorta di Open Day promozionale della città degli scavi. La prima cittadina ordonese, preoccupata dal clamore suscitato dall’ultima operazione dei Carabinieri, ha voluto ribadire quanto di buono è stato fatto negli scorsi mesi, cogliendo l’occasione anche per condannare fermamente l’episodio di cronaca per il quale ancora non sono stati diffusi i nomi dei soggetti assicurati alla giustizia. Fatto sta che nessuno nella zona, anche a causa della depressione del terreno, aveva notato i traffici illeciti che si stavano svolgendo da tempo, in una zona recintata in seguito all’inchiesta degli anni passati.
“Questo brutto episodio – conclude Serafina Stella – è assolutamente da condannare. Peraltro si sta replicando con insistenza anche in altre realtà limitrofe. Per noi rimane tale nella speranza che venga archiviato affinché il paese possa essere correlato unicamente alle bellezze e all’importanza che è giusto finalmente gli vengano riconosciute”.