Il Comune di Ordona, con una atto formale dello scorso 30 novembre, ha ordinato una serie di disposizione in materia sanitaria ad un allevatore del posto, proprietario di un bovino risultato positivo alla brucellosi. Il responso è emerso a seguito di un’indagine sanitaria condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia sull’intero allevamento.
L’ordinanza sindacale è un atto d’ufficio che fa seguito alla comunicazione del Servizio Veterinario dell’ASL che ha riscontrato l’infezione nell’animale. La brucellosi è una malattia che può trasmettersi dall’animale all’uomo e si contrae per contatto diretto con secrezioni ed escrezioni di animali infetti o dall’ingestione di cibo o prodotti caseari contaminati. In media ci sono dai 400 ai 600 casi all’anno che riguardano l’uomo in tutta l’Unione Europea. Italia, Portogallo e Grecia i paesi più colpiti.
In base alla regione geografica in cui la malattia è diffusa può essere chiamata con nomi “comuni” differenti, come ad esempio febbre mediterranea, febbre melitense, febbre ondulante o febbre di Gibilterra. Nell’uomo si presenta generalmente nella forma più comune con febbre e dolori ossei e passa da sola, nella maggior parte dei casi, in 2-3 settimane. Le complicanze sono rare ma possono comprendere endocardite batterica subacuta, neuro-brucellosi (che comprende meningite acuta e cronica, encefalite e neurite), orchite, colecistite, suppurazione epatica, e osteomielite (soprattutto sacroiliaca o vertebrale). Fortunatamente, a differenza del Covid-19, la brucellosi non sembra in grado di trasmettersi rapidamente da uomo a uomo.
E’ comunque necessario isolare e scongiurare il contagio. Una volta individuato il capo infetto, infatti, il proprietario dall’animale è tenuto ad isolarlo e non trasferirlo dalla zona di allevamento. I bovini infetti non devono abbeverarsi in corsi d’acqua o vasche comunicanti e sono destinati all’abbattimento entro 15 giorni dalla notifica. Il proprietario o detentore degli animali, in quanto responsabile della custodia, è anche tenuto a non far entrare nessuno all’interno dell’allevamento e a disinfettare tutto dopo la rimozione dell’animale infetto.