I portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale hanno sposato la causa dell’amministrazione comunale di Rocchetta Sant’Antonio, al fine di adibire un ‘Covid Hotel’ nel centro dei Monti Dauni. La struttura servirebbe a far trascorrere la quarantena a tante persone che non hanno una seconda abitazione dove rimanere in isolamento, ma anche ad avere le prime cure per casi non gravi paucisintomatici.
La maggioranza guidata dal sindaco, Pompeo Circiello, ha suggerito di provare a convertire la destinazione d’uso della casa di riposo per anziani “Madonna del Pozzo” in un covid hospital/hotel per acuzie e post acuzie. L’istanza è stata recapitata alla Regione Puglia e, a distanza di alcuni giorni, i rappresentanti pentastellati si sono recati sul posto per avere ulteriori informazioni a riguardo.
Infatti, le consigliere Rosa Barone e Grazia Di Bari hanno incontrato il sindaco Circiello per approfondire la proposta della maggioranza di Rocchetta. “Il sindaco – riporta Rosa Barone – ci ha raccontato di avere in paese una struttura comunale sanitaria nuova e attrezzata con ben 20 posti letto. Dovevano inaugurarla prima che l’emergenza COVID coinvolgesse tutti. Ora l’amministrazione comunale vuole renderla Covid Hotel per far fronte ai casi di Rocchetta e dei Comuni limitrofi. I comuni dei Monti Dauni distano anche 50km dal primo presidio sanitario utile e questa operazione potrebbe fronteggiare concretamente l’emergenza, attraverso un primo momento di isolamento e monitoraggio.Il Comune di Rocchetta metterebbe a disposizione questa struttura gratuitamente e questo è ammirevole. Assieme a Grazia saremo tramite con la Giunta per seguire questa istanza che va oltre i colori politici”.
Subito dopo l’incontro il sindaco ha ringraziato pubblicamente le pentastellate per l’interesse e ha spiegato la ratio dell’iniziativa. “Rocchetta ha bisogno di un polo sanitario” – commenta il primo cittadino – sia perché è un paese con un’età media alta, sia perché bisogna garantire una degenza dignitosa ai pazienti affetti dal Covid, anche per monitorarli in futuro. Questa richiesta – conclude il sindaco – si inserisce nei nostri programmi rivolti alla socialità e ai servizi e potrebbe generare anche un indotto lavorativo formato da diversi operatori sanitari e tutta la filiera logistica (mense, lavanderie, pulizie etc…) che ne deriva”.