Lo splendido trapezophoros – pezzo archeologico unico in tutto il mondo, custodito ad Ascoli Satriano – ha dovuto saltare la prestigiosa rassegna internazionale di Dubai. I Grifoni marmorei del IV secolo a.C, infatti, dovevano prendere parte alla mostra “The future is back – Returned beauty and upcoming perspectives”, in programma nel paese degli Emirati Arabi, dal 23 novembre al 6 dicembre 2021, ma purtroppo quello che sarebbe stato uno dei maggior elementi di pregio del padiglione Italia è rimasto nel polo museale della cittadina dei Monti Dauni.
A spiegare la motivazione di questa defezione è stato il sindaco Vincenzo Sarcone che in precedenza aveva dato la disponibilità, per quanto di sua competenza, alla richiesta pervenuta dal Generale dei Carabinieri Roberto Riccardi, Comandante del Nucleo per la tutela del Patrimonio Culturale che ha avuto un ruolo decisivo nel recupero di questa splendida evidenza archeologica. Prima di acconsentire al lungo trasferimento in aereo, infatti, la Soprintendenza di Foggia ha disposto una perizia sullo stato di conservazione dei Grifoni, pervenendo alla decisione di negare la disponibilità del reperto per motivi conservativi. Per tale ragione i Grifoni non hanno preso parte al prestigioso Expo. L’accaduto è stato oggetto di una polemica interna nella cittadina ascolana, dopo l’ampia visibilità che ha avuto questo appuntamento in programma. Il primo cittadino ha dovuto quindi spiegare le motivazioni del dietrofront.
“É interesse anche della città di Ascoli che i Grifoni che non vengano danneggiati – spiega Vincenzo Sarcone – probabilmente il perito incaricato dalla Soprintendenza ha ritenuto pericoloso lo spostamento in aereo per i relativi sobbalzi che ci sarebbero potuti essere. Quando il reperto è stato sottratto al mercato nero è stato sistemato con dei ganci di ferro che rimettevano in posizione le parti tagliate dai tombaroli. Oggi necessita di un restauro più accurato, per il quale il Comune ha già dato disponibilità per co-finanzare l’importo necessario. A queste finalità stiamo pensando di destinare le somme relative alle royalties compensative dell’eolico. Lo stato di conservazione di questo simbolo della nostra città è sicuramente una priorità”.