Quando il Vescovo torna in episcopio a Cerignola, ama raccontare agli stretti collaboratori gli incontri più significativi che ha avuto nel corso delle singole Visite Pastorali. Nei giorni che ha vissuto nella comunità della Chiesa Madre a Orta Nova, alcune storie gli sono rimaste impresse in modo particolare.
Rosaria è una lucidissima anziana, che ormai non esce da tempo. Ha avuto grandi dolori, ma li ha affrontati con la forza che nasce dalla fede. Le è morta di tumore una figlia sposata, lasciando cinque orfani in giovane età. Lei si è rimboccata le maniche e ha cresciuto i nipoti, dando loro tanto amore e seguendoli in tutto (necessità quotidiane, scuola, salute, attività sportive, catechismo ecc.). Il più grande vive ormai lontano per motivi di lavoro, ma lei lo segue ancora e ha imparato a usare le video-chiamate per sentirlo ogni giorno. I più piccoli sono gemelli, ormai ventenni e universitari: sono rimasti a Orta Nova e stanno continuamente a casa della nonna, punto fermo della loro crescita. Lei ne parla con tenerezza e con orgoglio. Mentre sta raccontando queste cose al vescovo Fabio, arriva una nuora. Si vede che è molto affezionata a Rosaria, che sa trovare parole di incoraggiamento per tutti. Ha solo il rammarico di non poter andare in chiesa, perché impedita dalle sue condizioni di salute. Ma, fedele al suo nome, recita il rosario ogni giorno, aiutandosi con you-tube che i nipoti le hanno insegnato a usare!
Giuseppe è il titolare di un avviato Panificio, in cui lavorano diversi dipendenti. Aiutano nel lavoro anche la moglie e i tre figli che studiano all’università, ma non temono, all’occorrenza, di dare concretamente una mano. Ricevono con gioia la visita del Vescovo, pregano con fede insieme a lui, gli mostrano i locali e le attività produttive, gli raccontano le tradizioni di famiglia, i progressi compiuti ma anche le difficoltà notevoli di quest’ultimo periodo, per gli aumenti smisurati delle bollette e per gli oneri delle leggi vigenti. Eppure continuano ogni giorno, come fanno da anni, a donare tutto il pane che serve per la Mensa della Caritas. Non si sono tirati indietro e lo fanno con semplicità, come una cosa normale…
Eduard ha 23 anni ed è rumeno. Fa il ministrante in Chiesa Madre e gli piace stare vicino all’Altare. È molto grato ai genitori di Orta Nova che lo hanno adottato quando lui aveva 15 anni. Questo gesto di generosità dei genitori adottivi (non è facile prendere in casa un adolescente a quell’età) gli ha trasmesso senza parole un esempio e lui lo ha recepito. Ha fatto il servizio civile presso la “Misericordia”; ora ha trovato lavoro presso il 118 in un altro paese, ma continua a fare anche volontariato, senza gratifiche economiche, alla Misericordia, donando il suo tempo libero per gli altri.
Brigida è il nome di un’anziana signora, quasi ottantenne, che ogni mattina va a cucinare gratis alla Mensa della Caritas. Lì, quotidianamente ricevono il pranzo e il calore di parole buone circa ottanta persone bisognose. Quando il Vescovo arriva, due pentoloni bollono già sui fornelli della cucina. Sono le 10, ma Brigida è lì già dalle ore 7. Collaborano Maria, Alfonso ed altri ancora. Ma “zia” Brigida, come molti la chiamano affettuosamente, ha una motivazione tutta sua. Anni fa le è morto d’incidente un giovane figlio. Lei non ha voluto chiudersi nel dolore. Offre ogni giorno il suo servizio di carità in suffragio del figlio e degli altri morti giovani. Ha capito che solo l’amore medica il dolore!
Rosaria, Giuseppe, Eduard, Brigida. Questa è l’altra Orta Nova. Non quella che rimbalza nelle cronache della criminalità organizzata. Non quella della malavita. Questa è una vita buona. Questo è il bene, che non fa notizia, ma c’è.
(fonte: http://cerignola.chiesacattolica.it/)