Si è concluso lo scorso 5 giugno con la visita al “Laboratorio di legalità Francesco Marcone” il progetto “Più rossa d’amor”, sostenuto dalla Regione Puglia attraverso la L.R. 32 del 01/08/2014 “Disposizioni attuative per il sostegno e la diffusione del commercio equo e solidale”. Partito lo scorso novembre, promosso e realizzato dalla Cooperativa Sociale “Pietra di scarto”, il percorso è stato incentrato sul ruolo da protagonista che le donne hanno avuto e hanno nello sviluppo di progetti di riscatto sociale ed economico rispetto ad alcune filiere produttive nelle diverse parti del pianeta.
In partenariato con Matilda Editrice, “Equo garantito”, “Donne in rete”, il Circolo Culturale “La Merlettaia”, la Fondazione Monti Uniti di Foggia, ha coinvolto gruppi di studenti dell’I.C. “Di Vittorio – Padre Pio” e dell’ITET “D. Alighieri” ed Ispirato dal murale dal titolo “Più rossa d’amor”, realizzato dall’artista Viola Gesmundo su uno dei muri esterni del Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”, i gruppi classe coinvolti (dell’Istituto Comprensivo “Di Vittorio – Padre Pio” e dell’ITET “Dante Alighieri”) sono stati accompagnati in cinque incontri dagli operatori della “Pietra di Scarto” e da Gemma Pacella, referente di “Matilda Editrice” e “Donne in Rete”, organizzazioni partner del progetto.
Attraverso i canti di lavoro, partendo dall’esperienza delle mondine in Emilia Romagna e dalla nascita di “Bella ciao”, si è arrivati al Tavoliere delle Puglie, attraverso i canti di Matteo Salvatore, per raccontare le storie di Maria Incoronata Solazzo, Incoronata Ramella, Paola Clemente e le donne di Ceglie, vittime innocenti della mafia del caporalato agricolo in Puglia. Il tema della memoria è stato valorizzato e approfondito grazie al ricordo di Francesco Marcone, vittima innocente di mafia: il 31 marzo scorso infatti le ragazze e i ragazzi hanno potuto incontrare Daniela e Paolo Marcone, figli del Direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, ucciso nel 1995 e a cui è intitolato il bene confiscato gestito dalla cooperativa. Un importante elemento di confronto è stato rappresentato dal “geneder gap”: attraverso letture, laboratori e approfondimenti, tra lotta agli stereotipi e analisi delle problematiche legate al gap di genere all’interno del mondo del lavoro, le ragazze e i ragazzi hanno potuto esprimere il proprio punto di vista critico sul tema e mettersi per primi in discussione. Proprio al “geneder gap” è dedicata la mostra “Fair Trade for future – Parità di genere e commercio equo e solidale”, realizzata a cura di Veneto Equo ed Equo Garantito, ospitata a Cerignola nei locali della Scuola Media “Padre Pio” nelle settimane a cavallo del 1 maggio e che le classi – non solo quelle impegnate nel progetto” – hanno potuto visitare.
La visita al Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”, che oggi ospita un laboratorio di trasformazione del pomodoro e che promuove il reinserimento lavorativo di uomini e donne provenienti da percorsi di fragilità ha chiuso il cerchio, restituendo al un concreto esempio di riscatto collettivo. “Per noi è importante continuare a condividere con le nuove generazioni i valori e gli ideali del commercio equo e solidale che hanno dato vita alla nostra esperienzanel 1996”, afferma Pietro Fragasso, presidente di “Pietra di Scarto”. “E’ importantissimo educare le ragazze e i ragazzi a coltivare il sentimento di una giustizia sociale che dovrebbe animare ogni attività umana, soprattutto se economica. Per questo non ringrazierò mai abbastanza i Dirigenti Scolastici, le docenti e i docenti degli Istituti Scolastici coinvolti, per averci dato la possibilità di entrare nelle classi, portando istanze che appartengono in maniera determinate alla contemporaneità e non solo al passato. Ringraziamo inoltre la Regione Puglia, unica del sud Italia a dotarsi di una legge sul commercio equo e solidale, per aver scelto di promuovere e sostenere organizzazioni come la nostra che si impegnano nella costruzione di filiere etiche, solidali e sostenibili”.
“I bambini e le bambine della scuola primaria che, nell’ultimo capitolo del progetto, custodivano con cura tra le loro mani la piantina di pomodoro libero che abbiamo interrato insieme, rappresentano l’immagine più autentica di questo percorso”, aggiunge Gemma Pacella. “Abbiamo seminato legami, costruito relazioni non immediatamente percepiti come possibili: abbiamo coniugato la ricerca di un sistema economico alternativo con il movimento delle donne, con le loro lotte. Cos’hanno in comune per noi? La capacità di irrompere sulla scena collettiva agendo direttamente il cambiamento. Un ribaltamento che colpisce l’immaginario e mostra che si può mettere in discussione un modello, liberandosi dalle strette logiche di mercato e da una società androcentrica, che cancella inesorabilmente le differenze”. Il Progetto “Più Rossa d’Amor” è stato realizzato in partenariato con Matilda Editrice, “Equo garantito”, “Donne in rete”, il Circolo Culturale “La Merlettaia”, la Fondazione Monti Uniti di Foggia, l’I.C. “Di Vittorio – Padre Pio” e l’ITET “D. Alighieri” di Cerignola.