Una mostra con i volti delle donne che hanno fatto la storia della città di Cerignola, nel segno del ricordo e dell’ispirazione, grazie ad un attento lavoro degli studenti dell’istituto comprensivo “Don Pino Puglisi – Pavoncelli”, diretto dal prof. Paolo Saggese.
A prendere vita grazie alle voci di tante bambine e bambini come di molti testimoni sono state alcune delle storie che fanno sognare ancora oggi. Ad esempio, quelle della donna notaio della città, Ada Ruo, o di un’artista capace di coniugare musica, cultura e politica come Mara Monopoli, rivissuta nelle parole commosse del vedovo Rocco Paciello.
E anche la vitale, appassionata voce di Elena Gentile, già europarlamentare, assessore regionale e sindaco di Cerignola, o Chiara Fares, assistente sociale, che ai più fragili ha dedicato una vita intera.
“Ricordare le donne che hanno scritto, dipinto, messo in musica, interpretato, vissuto la storia della nostra città è un orgoglio e una fonte d’ispirazione per tutte quelle bambine che, oggi, hanno ascoltato le loro storie e sicuramente hanno aggiunto nuova linfa ai loro sogni”. Dichiara Rossella Bruno, assessora alla Cultura.
“Le storie di oggi sono soltanto alcuni degli esempi di tutte le donne che ce l’hanno fatta, con fatica, impegno e mettendoci qualcosa in più, tra mille difficoltà, come ha sottolineato il presidente della Repubblica Mattarella.” È questo il pensiero comune della vicesindaca, Maria Dibisceglia, e dell’assessora alla Sicurezza, Teresa Cicolella.
“Nonostante nella società moderna la condizione femminile sia migliorata notevolmente, permane una cultura di subordinazione della donna al potere maschile. Quando la donna tenta di opporsi a questa sottomissione, nella maggior parte dei casi scatena nell’uomo una reazione violenta, portandolo a compiere violenza psicologica e, in alcuni casi, violenza fisica. Per raggiungere una reale parità di genere dovrà essere percorsa ancora tanta strada.” La considerazione finale di Sabina Ditommaso, presidente del consiglio Comunale di Cerignola, prima donna a ricoprire il prestigioso incarico istituzionale.