“I lavori alla Biblioteca di Foggia, un lavoro che dura all’infinito, come la costruzione e la manutenzione della basilica di S. Pietro”. Così esordiscono Nunzio Angiola, segretario provinciale del Movimento politico Cambia e Antonietta Del Vecchio, dirigente dello stesso Movimento.

“Dopo un anno e mezzo, precisano Angiola e Del Vecchio, continuano le proteste degli studenti che non possono più usufruire di quegli spazi per studiare, che non possono più beneficiare di quello storico spazio di socializzazione e svago; i dipendenti della stessa biblioteca lavorano presso il Museo di Storia Naturale in condizioni subumane, in sfregio alle più basilari regole riguardanti gli spazi e gli ambienti di lavoro; tanti cittadini protestano perché non possono più beneficiare degli eventi che si tenevano presso l’auditorium”.

“Prima si parlò di impianti antincendio da mettere a norma, poi di impianto elettrico. Siamo dell’avviso che un’analisi puntuale e sistematica dei problemi della struttura, anche in relazione alla vetustà dei suoi impianti non fu fatta, se non con notevole ritardo. Prima si parlava di impianto antincendio, poi di impianto elettrico, questo è un mantra che si sente raccontare anche dagli studenti, alcuni dei quali hanno perso la speranza, mentre altri dichiarano che non gliene importa più niente perché ormai si sono laureati e spesso sono già emigrati. Il primo impianto è stato sistemato, resta da sistemare il secondo. Poi se abbiamo dovuto attendere la fine del 2024 per ottenere l’assenso dei VV.FF. per la progettazione esecutiva dell’impianto elettrico, sempre in funzione antincendio, è evidente che i ritardi accumulati nel frattempo sono stati enormi e non è possibile che in Italia per queste lungaggini non ne risponda mai nessuno”.

“Insomma, un danno enorme alla città e questo è un fatto ancor più grave se pensiamo che stiamo parlando di questioni che attengono all’ambito culturale in una città colpita da uno scioglimento per mafia”, sottolineano con veemenza Angiola e Del Vecchio. “Auspichiamo che la nostra Biblioteca venga subito riaperta, non vogliamo sentire parlare di cronoprogrammi che spesso puzzano di rinvio sine die. Vogliamo e chiediamo certezze e tempi brevissimi. La Regione si attivi, Foggia pretende la sua Biblioteca”, chiosano infine i due esponenti di Cambia.

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