Dopo aver ascoltato il punto di vista dell’amministrazione comunale di Orta Nova, sulla vicenda SIA e sui rincari della TARI, e dopo aver preso atto della posizione irremovibile dei vertici dell’azienda e del Corsorzio, questa volta abbiamo ascoltato i rappresentanti sindacali degli oltre 300 lavoratori nell’organico di SIA. Soltanto alcune settimane fa, i netturbini avevano intrapreso uno sciopero per protestare contro le carenti dotazioni di sicurezza e contro la scadente manutenzione dei mezzi per la nettezza urbana. Oggi, dalla loro voce, scopriamo che piĂą che prendersela con l’azienda, verso la quale nutrono nuove speranze, se la prendono con quei comuni che non hanno ancora onorato tutti i pagamenti. Tra questi vi è soprattutto il comune di Orta Nova che, con una recente delibera di Giunta, ha espresso la propria volontĂ di lasciare il Consorzio FG/4 e di riperimetrarsi nell’ARO dei Monti Dauni Meridionali. Da quanto si apprende nell’intervista che segue, il sindaco di Orta Nova, Dino Tarantino, avrebbe chiesto un incontro ai dipendenti senza però dare seguito a questa richiesta. Per chiarire meglio questo braccio di ferro con piĂą attori in campo, proponiamo, quindi, l’intervista integrale con il delegato sindacale della sigla FIADEL (Federazione Italiana Autonoma dei Dipendenti degli Enti Locali).
INTERVISTA
Cosa pensi dell’attuale situazione della SIA e della guerra in atto tra il comune di Orta Nova e i vertici del Consorzio? Fino a qualche mese fa, i nostri amministratori hanno fatto di tutto per salvare SIA ed ora che il futuro dell’azienda è piĂą roseo, con prospettiva di nuovi introiti (infatti è quasi ultimato il nuovo impianto per il compost), tutto d’un tratto la nostra amministrazione fa di tutto per uscire. Tutto questo ci risulta molto strano. I tre comuni della Bat, Trinitapoli, San Ferdinando e Margherita di Savoia, hanno firmato l’adeguamento con SIA come anche il resto dei comuni nord, tranne Orta Nova, con il contratto che è giunto ormai a scadenza. Da quanto ne so, essendo stato presente alle diverse assemblee, il presidente Metta e il nuovo amministratore delegato Iunco hanno cercato in continuazione un incontro con il sindaco Dino Tarantino, senza ottenere alcun riscontro. Eppure in qualitĂ di vicepresidente del Consorzio avrebbe potuto far valere la sua idea e contare molto di piĂą, invece non ci è riuscito. Â
Quali sono state le motivazioni che hanno portato allo sciopero di qualche settimana fa? A causa della mobilitazione sindacale, per molti giorni i rifiuti rimasero per strada ammassati vicino ai cassonetti. Cosa vi ha spinto a questo gesto così forte?  Capiamo che il nostro gesto può aver creato malcontento tra i cittadini. Ma gli stessi dovrebbero sapere che alcuni comuni, tra cui quello di Orta Nova, non pagano l’azienda da alcuni mesi e di conseguenza si è creata una situazione di mancanza di fondi che non permette l’acquisto di dotazioni igieniche oltre alla regolare manutenzione dei mezzi.  Per questo abbiamo intrapreso quella strada. Il resto è stata tutta una conseguenza che non vorremmo si verificasse piĂą, ma siamo noi che restiamo a contatto tutti i giorni con quei macchinari sempre piĂą pericolosi.Â
Qualora Orta Nova dovesse uscire dalla SIA e dal Consorzio, che fine farebbero i dipendenti ortesi che attualmente lavorano per l’azienda? Possono stare tranquilli o il loro posto di lavoro è in pericolo? Per chi si fa false illusioni a riguardo è bene chiarire che i dipendenti resteranno nell’organico di SIA. E’ da ricordare che non sarebbe così semplice scaricarli anche perchĂ© i dipendenti di Orta Nova, sono in modo semplice in gestione presso SIA, perchĂ© prima di SIA hanno lavorato presso un’altra azienda (L’ AVVENIRE di Gioia Del Colle).  Quindi questo è un argomento di esclusivo interesse di chi vuole cavalcare l’onda per sistemarsi i fatti suoi…