“C’è una situazione vergognosa sotto gli occhi di tutti: un canile abusivo in una struttura pubblica comunale costata 800 mila euro”. Con queste parole ha esordito una nota pubblicata dal movimento culturale e politico dei Riformisti ortesi sui social network. Alla stessa venivano allegate diverse foto sulle quali era possibile intravedere dei cani che scorrazzavano liberamente all’interno di un capannone situato in una zona periferica di Orta Nova. “Decine di cani di varie taglie e razze – spiega la nota del gruppo politico che fa capo al consigliere Lorenzo Annese – vivono in questa struttura della zona PIP, in modo barbaro. Abbandonati forse dai proprietari e lasciati soli, senza mangiare, senza assistenza, lasciati vivere in modo selvaggio”. La descrizione azzardata e scarna di dovute verifiche ha poi attirato la tempestiva (e agguerrita) risposta delle volontarie dell’associazione “Mi Fido di Te” che da alcuni anni si occupa, a titolo gratuito, di accudire i cani proprio all’interno dello stesso capannone individuato dai Riformisti. Di seguito il comunicato stampa, firmato dal presidente Milena Picchirallo:

“Sento il dovere come presidente dell’Associazione “MI FIDO DI TE” di Orta Nova  (c.f. 90038530714), di manifestare e spiegare quanto sino ad oggi è stato svolto e con quale criterio, al fine di chiarire le idee alla popolazione .

Chi siamo? Il 29 settembre 2014, io ed altre cinque ragazze accomunate dall’amore per gli animali, abbiamo deciso di unire le nostre forze per aiutare, recuperare e far adottare i randagi presenti sul territorio e non, e pertanto “A NOSTRE SPESE”, abbiamo regolarmente e legalmente costituito un’Associazione senza scopo di lucro, mediante atto registrato a Cerignola il 30 settembre 2014 al n. 1949.

Da allora, (non che prima non lo facessimo…. perché le passioni sono innate) , abbiamo cominciato in via sperimentale, ad operare sul  territorio…. e vi dico come: il nostro compito è quello di recuperare il randagio, e sottolineo randagio (perché non ci compete il recupero del cucciolo preso per gioco e poi ceduto dopo 3 mesi magari sotto minaccia di abbandono per impietosirci), sverminarlo come primo step, controllare se ci sono zecche, pulci nonché eventuali echimosi o ferite, prestare le cure necessarie recandoci presso il nostro veterinario di fiducia, (non convenzionato asl  –  ma studio privato – quindi a nostre spese) e successivamente stallarlo e metterlo in adozione.

Cosa vuol dire metterlo in adozione? L’associazione nel corso di questi due anni di attività, ha allacciato rapporti con numerosi attivisti e volontari in tutta Italia; noi tramite foto presentiamo il cane a loro, che cominciano una vera e propria gara di aiuto e solidarietà per trovare casa al povero randagio sfortunato; quando eventualmente viene fuori un “adottante”, le volontarie incaricate procedono al c.d. “pre-affido”, cioè una sorta di controllo del luogo dove verrà tenuto il cane, dell’ambiente familiare , ecc…; se il pre-affido va a buon termine noi provvediamo alla partenza del cane, cioè dopo averlo micro-chippato (come per legge), vaccinato, e sterilizzato (in caso di cane di sesso femminile), contattiamo uno staffettista legalmente operante nel settore, che attraversa tutta l’Italia, e ritira e consegna ad ogni casello autostradale il cane in questione. Successivamente, le stesse volontarie, a distanza di un tot di tempo procedono al “post-affido”, cioè al controllo dello stato fisico e psichico del cane “adottato”, e se esso va a buon fine il cane rimane in adozione al nuovo proprietario (con conseguente voltura dell’intestazione del micro-chip), diversamente ritorna  a noi…. E qui nascono i problemi… perché purtroppo i randagi sono tanti…. I “nostri” randagi, hanno tutti i giorni ottimo cibo, acqua, vaccini, cure necessarie, nonché tanto AFFETTO ED AMORE…. (A discapito di qualcuno che pensa e asserisce senza prove che siano malnutriti e incurati).

Non è ancora maturata in noi la mentalità della sterilizzazione delle femmine e della tutela di essi in generale e quindi noi ci troviamo stra- colme di cani da gestire e relativi problemi… Con non pochi sacrifici economici e lavorativi, nonché di studio (perché ognuna di noi ha una vita), cerchiamo di risolvere tutto ciò che ci si presenta, andando molto spesso anche oltre i limiti delle nostre possibilità.

Ad oggi, dopo due anni di attività, Vi posso garantire, cari cittadini, che i risultati da noi raggiunti sono tanti e tutti ottimali…. Non vi sto a dire quanti cani sono stati adottati in un biennio (anzi ve lo dico: circa 200), cani che dovevano essere in giro nel paese e che magari o sarebbero morti per strada o di stenti o di maltrattamenti,  e che avrebbero potuto aggredire per fame o per indole qualcuno di voi o dei vostri figli…

A ciò ci pensate? O siamo sempre e solo tutti buoni a puntare il dito contro chi cerca di aiutare il prossimo (perché anche i cani sono nostri prossimi) ? Nessuno è perfetto… ma forse ci si può sempre migliorare nella vita e magari: perché non farlo aiutando il prossimo, senza chiedere nulla in cambio… e ricevendo comunque l’affetto e l’amore di esseri considerati da molti “inferiori”? Vi garantisco che ci si guadagna tanto… a distanza di anni i nostri cani adottati stanno bene, le famiglie che li hanno presi ci adorano e ci ringraziano ogni giorno per il piccolo cuore peloso che gli abbiamo donato… e a noi questo, fidateVi, BASTA…  Vi ringrazio per l’attenzione e vi chiedo scusa se mi sono dilungata (e avrei ancora molto da dire)… resto a disposizione per ogni chiarimento e/o curiosità. E vi invito a riflettere su quanto vi ho esposto.. Ricordate che un randagio si può aiutare non solo mediante adozione, ma anche con donazioni di cibo e/o altro… (coperte, medicinali, ecc…). Un caro saluto”

Assoziazione “Mi Fido di Te”

In persona di Filomena Picchirallo

Orta Nova, 14 settembre 2016.

 

 

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