“No alle agromafie del territorio”, al via la Primavera Ortese

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La Primavera di Botticelli risultò il manifesto del Rinascimento Italiano. Per un piccolo “Rinascimento” della Comunità ortese è in fase di preparazione la seconda edizione della Primavera Ortese, l’iniziativa di piazza organizzata dall’Orta Nova Che Vorrei, che punta a smuovere lo status quo politico e non solo, nella città dei Cinque Reali Siti. Questa seconda edizione, inizialmente, era in programma per la giornata di lunedì 21, non a caso in concomitanza con la Giornata della Memoria contro tutte le mafie organizzata da Libera, ma poi, per motivi organizzativi è stata spostata a mercoledì 23. Il tutto prenderà forma all’interno della nuova location del Largo Ex Gesuitico di Orta Nova, che da poco è stato riconsegnato alla città, dopo i lavori di ammodernamento. Tanti gli interventi previsti e i contenuti per questa forte rivendicazione che parte dal basso. La discussione verterà essenzialmente sul tema dell’agricoltura e su quello dell’ambiente, a poche settimane dal referendum per le concessioni sull’estrazione di idrocarburi dai fondali marini territoriali. “I due ambiti tematici che abbiamo scelto per il dibattito – ci spiega Gianluca Di Giovine, coordinatore dell’Orta Nova che Vorrei – sono strettamente connessi tra di loro. Da un lato, l’economia del territorio dipende ancora fortemente dal comparto agricolo, sempre più in crisi, da l’altro lato la cura dell’ambiente non può prescindere dalla cultura e dall’interesse di chi opera nello stesso settore. Il macigno che grava su entrambi questi aspetti è la presenza di un’agromafia sempre più strutturata sul territorio, la quale si occupa sia di organizzare il caporalato e sia di gestire lo smaltimento illecito dei rifiuti. Proprio per sensibilizzare coloro che sono più prossimi a questi temi, ci auspichiamo una massiccia partecipazione da parte degli agricoltori locali”. Durante la lunga serata di mercoledì, interverranno anche l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Orta Nova, Alessandro Paglialonga e Michele Casalucci del coordinamento regionale STOP TTIP e No Triv, il quale avrà modo di approfondire anche la discussione sul prossimo referendum del 17 aprile. La guest star della serata sarà sicuramente Giuseppe Savino, fondatore dell’hub rurale Vazapp e presidente dell’Aps Terra Promessa. Savino avrà modo presentare alla platea ortese tutte le iniziative che ha condotto negli ultimi periodi, dalle Contadinner, le cene itineranti di aggregazione tra i giovani agricoltori, fino agli approfondimenti sull’innovazione in agricoltura e le nuove frontiere di coltivazione. “E importante – spiega ancora Di Giovine – fare riferimento alle nuove energie per ripensare il modo di fare agricoltura. Purtroppo anche le leggi di mercato impongono un ripensamento delle metodologie e delle tecniche operate, per poter reggere le sfide della globalizzazione”. La scorsa edizione della “Primavera Ortese” fu anch’essa incentrata sull’approfondimento delle tematiche più prossime al territorio dei Cinque Reali Siti. Lo scorso anno, pressoché nello stesso periodo, furono invitate parecchie realtà associative e politiche dei Cinque Reali Siti e non solo e l’evento risultò molto interessante. Oltre al laboratorio sociale Resurb di Cerignola, partecipò anche il Comitato Cittadini di Ordona che all’epoca denunciava la situazione degli scavi di Herdonia e il tombamento illecito dei rifiuti, questioni tuttora irrisolte e che verranno sicuramente riprese nella nuova edizione. “Non può esserci – conclude Di Giovine – una difesa della realtà agricola senza una preventiva difesa dell’ambiente. Per questo motivo, alla fine della seconda edizione della Primavera Ortese, costituiremo un comitato unitario cittadino No Triv, nella speranza di poter collaborare attivamente con le altre realtà simili già avviate sul territorio. Il nostro evento deve necessariamente essere un punto di partenza per consentire alla cittadinanza di riappropriarsi del nostro territorio, troppo spesso imbrigliato in logiche di potere poco trasparenti. Siamo sicuri che parlare di certi temi delicati sia già un primo passo verso il successo. Insieme, possiamo risvegliare la nostra terra!”.

Francesco Gasbarro

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