Una figura di sintesi per superare le divisioni. Pasquale Ruscitto, consigliere comunale di minoranza ed ex sindaco di Orta Nova, è stato eletto presidente del consiglio dell’Unione dei Cinque Reali Siti, l’ente sovracomunale che riunisce Stornara, Stornarella, Carapelle, Ordona e Orta Nova.

Esponente del partito socialista prima, espressione del civismo ora, Ruscitto avrà l’arduo  compito di traghettare l’Unione fuori da un’impasse amministrativa che ha più volte fatto prospettare la fine di questa esperienza di condivisione.  Di fatti, il consiglio, da un anno senza presidente dopo le dimissioni di Nunzia Tarantino, è stato convocato anche per approvare d’urgenza i bilanci e scongiurare lo scioglimento.

“Non mi aspettavo minimamente di ottenere questo incarico – ha affermato Ruscitto – ma la cosa mi inorgoglisce e allo stesso tempo mi carica di responsabilità. Ho accolto con piacere il fatto che, sia esponenti della maggioranza che della minoranza, abbiano condiviso la mia candidatura. Anche dagli altri comuni, ho ricevuto numerosi messaggi di auguri, nella speranza che questo possa essere un primo segnale distensivo per ricucire tanti rapporti che si sono logorati nel tempo”.

Nel corso dell’assemblea del 7 giugno, tenutasi a Stornara, Ruscitto ha ottenuto ben 16 voti favorevoli a testimonianza della grande stima che tutta la comunità locale nutre verso questo politico di lungo corso, al di là delle appartenenze politiche. Tra gli unici due astenuti, anche Lorenzo Annese, il consigliere comunale che siede tra gli scranni dell’opposizione proprio insieme a Ruscitto ad Orta Nova. Ma l’istruttore di scuola guida e professore in pensione, non ci pensa ed è già a lavoro per rimettere in moto i motori dell’Unione. Naturalmente, poiché Ruscitto rivestirà un ruolo puramente organizzativo, dovrà necessariamente coordinarsi con la linea politica di Rocco Calamita, attuale presidente della Giunta dell’ente e sindaco di Stornara.

Dobbiamo far capire che la presenza di questo strumento politico è fondamentale per la partecipazione ai bandi regionali e per la presentazione dei progetti – ha spiegato – possiamo prendere esempio dalle aggregazioni che si sono formate sui Monti Dauni, le quali sicuramente hanno meno tradizioni in comune di quelle che possiamo vantare noi”.

Rispolverare alcuni progetti messi da parte e far funzionare l’apparato politico -amministrativo (chi si assenta per più di 3 sedute è automaticamente fuori dal Consiglio, la sua proposta). Questa è in sostanza la “ricetta” del nuovo presidente dell’assemblea che però predica cautela e impone un approccio “step by step” nella stesura degli ordini del giorno.

“Come prima proposta – ha sottolineato Ruscitto – cercherò di sensibilizzare i vari comuni a formare un unico ufficio UMA, per gestire in autonomia la concessione dei libretti per il carburante agevolato. Fatto questo, penseremo a come predisporre un servizio autonomo di trasporti che colleghi tutti i comuni dei Cinque Reali Siti, considerando i progetti infrastrutturali che sono in via di definizione a livello regionale. Un’altra questione da non sottovalutare è l’emergenza idrica che i nostri territori stanno soffrendo. Da almeno trent’anni abbiamo in cantiere un progetto approvato per un bacino di irrigazione che parta da Palazzo d’Ascoli e giunga nella nostra comunità. Aumentano i pozzi che non sono più fruibili e in una zona a vocazione agricola è necessario tutelarsi in qualche modo. E poi il sito archeologico di Herdonia deve essere messo al centro, per affermare le nostre radici storiche comuni ed incentivare il turismo”.

In conclusione, Ruscitto si è dichiarato favorevole ad includere nell’ente anche il comune di Ascoli Satriano, seppur non sottovalutando le mire “scissioniste” di alcuni comuni che già ne fanno parte, come Stornara e Carapelle. “Senza l’Unione non andiamo da nessuna parte – ha concluso Ruscitto – dobbiamo essere capaci di superare i ragionamenti campanilistici, prima sul piano umano e poi su quello politico. Con molta fatica siamo stati in grado di costruire qualcosa di importante e la gravita della fuoriuscita di un comune, può essere intesa solo a giochi fatti. Ritengo che oggi vi sia la necessità di guardare avanti e non indietro”.

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